martedì 12 agosto 2014

Un ricordo di Robin Williams

“La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto” (cit. da Al di là dei sogni)

Nella nostra vita ognuno di noi, inevitabilmente, ha dei riferimenti, persone cui rifarsi ed alle quali pensare per trarre valori che ci sembrano quelli che, in qualche modo, ci rappresentano.

Questo vale sicuramente per gli attori che, rispetto ad altre categorie di “artisti”, hanno la possibilità di "vestire più abiti", interpretare cioè tanti personaggi quanto sono quelli che appartengono al genere umano.


In questo senso, uno degli attori che mi ha maggiormente ispirato e' Robin Williams, spentosi ieri all'età di 63 anni. Aveva interpretato alcuni dei ruoli che mi hanno maggiormente affascinato, come l’aviere Adrian Kronauer in Good morning Vietnam, il professor Keating ne L'attimo fuggente o l'efficace mentore di Matt Damon in Will Hunting - Genio ribelle (ruolo che gli era valso il premio Oscar) o ancora lo "stralunato" protagonista de La leggenda del Re pescatore e di Toys - Giocattoli. Ma tanti, tantissimi, sono i film magistralmente interpretati e che hanno lasciato qualcosa nella storia del cinema (tra gli altri, Risvegli, Mrs. Doubtfire, Piume di struzzo, Jack, Al di là dei sogni, Patch Adams, L’uomo bicentenario, One hour photo, L’uomo dell’anno, ecc.).

Ed è in casi come questo che ti accorgi di come la conoscenza di qualcuno passa attraverso uno o più ruoli interpretati, o meglio di quella che è la nostra percezione di questi ruoli. Difficilmente infatti sappiamo qualcosa della persona (soprattutto per attori come lui, molto schivi e lontano dai riflettori), mentre sappiamo tutto - o meglio conosciamo tutta la nostra percezione - di quel determinato ruolo o personaggio.

Io non sapevo nulla di Robin Williams come "uomo", ma mi piace pensare che sia stato davvero un po' come il professor Keating, quel professore che molti di noi che facciamo formazione abbiamo il profondo desiderio di diventare. Aiutare i giovani ad acquisire consapevolezza su quello che possono e vogliono diventare e che questo sia in linea con tutto quello che vogliono e possono essere. Oppure, guardando uno dei dialoghi con Matt Damon in Will Hunting ci sentiamo un po’ anche noi li' che parliamo con un giovane genio alle prese con i suoi dubbi esistenziali (che poi, in fondo, sono un po' anche i nostri). Ancora, andare in un parco e, come il personaggio de La leggenda del Re pescatore, invitare gli altri (e prima ancora noi stessi) a toglierci scarpe e calzini e camminare in una notte coperta di stelle per sentire il fresco dell'erba sotto i piedi. 

Ma, più di tutti, lo voglio ricordare come il conduttore radiofonico ed improvvisato insegnante di lingua inglese in Good morning Vietnam. Un uomo che, anche in mezzo ad un conflitto terribile e sanguinoso, non ha perso la voglia di sorridere (e di regalare qualche sorriso). Perché lo spettacolo della vita continui, ben oltre il cartello “The end”, che rappresenta la fine di un film.

Invece, da quello che è probabilmente considerato il suo film più bello, L'attimo fuggente, riprendo una splendida poesia di Walt Whitman, citata nel film:

Domande come queste mi perseguitano.
Infiniti cortei di infedeli,
città gremite di stolti,
che v’è di nuovo in tutto questo?
O me o vita!

Risposta:
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
che il potente spettacolo continua
e che tu puoi contribuire con un verso”.

“Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso”.
Quale sarà il tuo verso?”

Te ne sei andato Robin, ma ci hai lasciato cose bellissime ed immagini memorabili, a cui - sono sicuro - penseremo (e che rivedremo) tutte le volte che vogliamo ritrovarti, per ritrovare - in fondo - un po' di noi stessi… 

Grazie davvero di cuore…
ps Per una rapida carrellata di scene tratte da alcuni film interpretati da Robin Williams, questo è il link

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