Ringraziando l’amico e collega Marco (che ospito spesso nel
mio blog), riporto da Paola Lucarelli un articolo molto interessante sulla
mediazione e sulle opportunità che essa offre apparso su Il Sole 24 ore.
Sinceramente non mi trovo d’accordo su alcune scelte
“semantiche” (ad es. i concetti di “diritto sperimentale”, “diritto della
mediazione”, ecc.), perché ritengo che la mediazione sia cosa “diversa” dal
diritto e trovo che a tratti l'articolo sia scritto con toni un po' troppo "legal"; tuttavia trovo che la Lucarelli faccia considerazioni molto
interessanti sulla presenza dell’avvocato in mediazione e sulla famosa
(famigerata?) questione della condizione di procedibilità, che riflette anche
il mio modo di pensare. Da leggere perché è davvero un contributo che mostra
passione e fiducia nella mediazione, oltre che consapevolezza e competenza. Un bel segnale...
A titolo esemplificativo, riporto la fine dell’articolo:
“Queste le ragioni che giustificano ancora uno sforzo, il
più importante, forse, da parte del governo. Quello che conduce al piano alto
della qualità della formazione e dei servizi strutturati di mediazione. È qui,
infine, che il diritto può divenire generativo di progresso sociale. Ciò che
occorre è un riconoscimento autonomo scientifico della Mediazione, al pari e
distintamente dal Processo, affinché dietro lo studio dei procedimenti ADR non
vi sia solo pratica ma autonomia scientifica e didattica, con indirizzi
metodologici definiti e sistemi concettuali adeguati e autonomi. Ciò che è
urgente al fine del raggiungimento dell’obiettivo che tanto ha mosso gli
studiosi e la politica, è creare le condizioni affinché si diffonda,
finalmente, il sapere Essere Mediatore, il sapere Accompagnare l’individuo in
Mediazione, il sapere Essere Individuo Adulto, Consapevole e Responsabile”.
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