mercoledì 30 novembre 2011

Severino: Su conciliazione trovare giusto equilibrio

Sulla conciliazione c’è una direttiva comunitaria. Si tratta di trovare il giusto equilibrio, ovvero attuarla senza andare oltre cio’ che nella tradizione italiana puo’ essere condiviso”. E’ quanto ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, nel corso della sua audizione davanti alla commissione Giustizia del Senato in merito alla media conciliazione obbligatoria.

“La direttiva - ha precisato il ministro Severino - c’è ed è condivisa dai paesi europei. Spesso i provvedimenti dei quale si discute hanno una cornice europea e all’interno di essa devono trovare un proprio equilibrio”.

Commento: Nel "tiro alla fune" tra favorevoli e contrari alla mediazione, un commento decisamente equilibrato... Forse pure troppo. Talmente "equilibrato" che può essere interpretato nei modi che ognuno ritiene più opportuni...

Formazione sulla mediazione, formazione per il cambiamento


Sto lavorando a un articolo sulla formazione per i mediatori per una rivista sulle ADR e sto leggendo varie cose per trovare spunti e temi interessanti. Mi imbatto perciò in un pagina splendida di Maria Martello che vorrei condividere con voi.

“Il percorso di formazione che ci caratterizza e proponiamo non fa ‘scoppiare la pace’, né assicura l’armonia stabile nei rapporti interpersonali, né produce metamorfosi.
Genera – questo con certezza – piccoli cambiamenti, quasi non rilevabili nell’immediato, che hanno però la forza non soltanto di essere acquisizioni durature nel tempo, ma anche di modificare radicalmente di fatto lo stile di incontro con l’altro.
Innesta anche un circolo virtuoso che diventa promotore di ulteriori e continue modificazioni. Un cammino lento, ma possente, saldo e generatore di ulteriori dinamiche di cambiamento, delle quali, quando meno ce lo si aspetta, si prende atto”. […]

“Per questo si tratta di una formazione profonda, che vada ben oltre i programmi di tecniche di comunicazione i quali, alle volte, sembrano arenarsi a un livello di superficie, di apprendimento di strategie simili a sovrastrutture che si sovrappongono alla persona, modi di essere formali non congruenti con il modo di sentire vero”.

Tratto da C. Vaccà – M. Martello, La mediazione delle controversie, IPSOA, Milanofiori Assago (MI), 2010, pp. 339-340.

In breve, non stiamo parlando di tecniche "pronto-uso" per staccare un "morso migliore della mela", ma un cambiamento radicale nella strategia di approccio agli altri. E se riconosco che non bastano certo 50 ore per cambiare "occhiali", almeno bastano per piantare qualche seme, per oltrepassare la porta d'ingresso di quel percorso (personale) che dovrà portare molto più lontano di qualche ora "spesa bene" in aula. In fondo, i commenti positivi dei partecipanti ai corsi, spesso hanno proprio questo come tratto comune... Quando questo accade ti rendi conto che sei stato utile... SC

domenica 27 novembre 2011

La mediazione internazionale in un'ottica di genere


Nel 2000 la risoluzione n. 1325 del Consiglio di Sicurezza ONU affermava il ruolo importante che svolgono le donne nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti e la necessità di incrementare il loro ruolo nei processi decisionali in materia di prevenzione e soluzione dei conflitti riconoscendo la necessità urgente di incorporare una prospettiva di genere nelle operazioni di mantenimento della pace.

La risoluzione inoltre prevedeva l’invito a tutti coloro che partecipano alla negoziazione ed applicazione di accordi di pace di adottare una prospettiva di genere, nella quale si tenga conto, tra le altre cose, delle misure per appoggiare le iniziative di pace delle donne locali e i processi autoctoni di soluzione dei conflitti e per far partecipare le donne in tutti i meccanismi di applicazione degli accordi di pace.

A distanza di 11 anni il Consiglio di Sicurezza nella seduta del 28 ottobre ha riaperto il dibattito sul ruolo delle donne della realizzazione della pace e della sicurezza con il Segretario Ban KI-Moon che ha chiesto un maggiore coinvolgimento delle donne nella prevenzione dei conflitti e nella mediazione come essenziale passo verso la via della costruzione e del rafforzamento della democrazia.

“La partecipazione delle donne rimane bassa sia nei ruoli ufficiali che in quelli di osservatore. Questo deve cambiare” ha osservato chiedendo alle Nazioni Unite di dare l’esempio Mrs. Bachelet - Direttrice Esecutiva di UN Women (l’agenzia ONU per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile), - ha aggiunto che la partecipazione delle donne nella prevenzione e risoluzione dei conflitti non è opzionale ma un importante elemento nel processo di costruzione della pace. Ha anche suggerito al Consiglio di svolgere incontri ministeriali a cadenza quinquennale per il monitoraggio di questi obiettivi e la risoluzione d’eventuali ostacoli all’implementazione della risoluzione. “Andando avanti tutti noi – Consiglio di Sicurezza, Stati membri, Società civile e Nazioni Unite - avremo bisogno di leadership determinate ad impiegare pienamente le donne nella mediazione e nella prevenzione dei conflitti. Ciò farà progredire la pace e la sicurezza e accrescere la democrazia nel mondo” ha affermato.

mercoledì 23 novembre 2011

Da avvocati delle cause perse a mediatori dei procedimenti “accordati”


Chiamatemi pazzo, chiamatemi idealista, chiamatemi romantico… ma sono “fondamentalista” nell’idea che possiamo essere i protagonisti, non le comparse e nemmeno gli “special guest”, della nostra vita, personale e professionale. Per ricordarlo, a me e a chi avrà la pazienza di leggere il mio blog, propongo questa splendida poesia di William Ernest Henley, intitolata “Invictus, citata nello splendido omonimo film dello scorso anno. Mi ricorda molto il concetto di resilienza, ovvero, a mio avviso, una delle più importanti capacità del mediatore.

Testo in italiano:
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

Per la versione in lingua originale, vedi Wikipedia.

Cercare di gestire un conflitto non è facile e capita, a volte, di essere in preda allo scoramento (le pressioni della situazione specifica, ma anche le opposizioni di chi combatte la mediazione non conoscendola o non la vuole non comprendendola)… chissà che in quei momenti la lettura di questa poesia possa dare forza e senso alla nostra “mission”, laddove qualcuno vuol farci credere che abbiamo solo una nostra personale “vision” non aderente alla realtà o, peggio, rispondente solo a logiche da “il gatto e la volpe”. SC 

Pillola di saggezza negoziale... 2

Vicino a Tokyo viveva un grande samurai, ormai anziano, che si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.

Un pomeriggio, si presentò un guerriero, conosciuto per la sua totale mancanza di scrupoli. Era famoso perché usava la tecnica della provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa e, dotato com’era di una eccezionale intelligenza che gli permetteva di prevedere gli errori che avrebbe commesso l’avversario, contrattaccava con velocità fulminante. Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro.

Conoscendo la reputazione del samurai, egli era lì per sconfiggerlo e accrescere in questo modo la propria fama. Tutti gli allievi si dichiararono contrari all’idea, ma il vecchio accettò la sfida. Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultare il vecchio maestro. Lanciò alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò in faccia, gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati. Per ore fece di tutto per provocarlo, ma il vecchio si mantenne impassibile.

Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l’impetuoso guerriero si ritirò. Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono: “Come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada, pur sapendo che avreste potuto perdere la lotta, invece di mostrarvi codardo di fronte a tutti noi?”. 
 
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”, domandò il samurai. “A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli. “Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti”, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé”.

Ringrazio Domenico per la segnalazione.

lunedì 21 novembre 2011

Formacitando

La formazione è una cosa seria, ma il formatore non deve mai prendersi (troppo) sul serio... Buona giornata ai lettori del mio blog. SC

domenica 20 novembre 2011

Filmato su percezioni e stereotipi



Il loro peso nella comunicazione e le conseguenze "fatali" di una loro cattiva gestione... Se foste nei panni di un ipotetico mediatore, voi, dico voi, che fareste?

venerdì 18 novembre 2011

Mediazione: se ne parla al Salone della Giustizia

Ecco gli appuntamenti del Salone della Giustizia sul tema della mediazione:
- SIMULAZIONE DI UNA MEDIAZIONE - PAD. 2 Sala Garibaldi
L'Organismo di mediazione forense di Roma Ordine avvocati di Roma simulerà una mediazione su:
    •    Diffamazione a mezzo stampa
    •    Responsabilità professionale medica
Orari: venerdì 2 dicembre ore 11.00 e ore 12.00; domenica 4 dicembre ore 15.00 e ore 16.00

- OSSERVATORIO SULLA MEDIAZIONE 
Introduce il presidente Paolo De Fiore
Intervengono: prof. avv. Giovanni Maria Flick, dr.ssa Franca Mangano, dott. Corrado Cartoni, avv. Francesco Caroleo
Giovedì 1 dicembre ore 15.00

- Convegno:  L'ASSISTENZA DELLE PARTI IN MEDIAZIONE - SALA ITALIA
Organizzato da: Camera Arbitrale della Camera di Commercio di Roma
Venerdì 2 dicembre ore: 14.30

- Convegno:  L'AVVOCATO NELLA MEDIAZIONE - SALA SIGILLO
Organizzato da: Consiglio Nazionale Forense
A cura di: avv. Fabio Florio, avv. Andrea Pasqualin 
Venerdì 2 dicembre ore: 10.00

Mediacitando 2


La voce della persuasione passa attraverso parole sottili, appassionate e, soprattutto, non urlate...

giovedì 17 novembre 2011

Corso a Modena

Non mi piace essere autoreferenziale. Tuttavia, mi sembra utile talvolta mettere l'accento su alcune edizioni di corso (beninteso, senza voler nulla togliere alle altre); come in questo caso, riguardo il corso svolto a Modena la scorsa settimana. Sul sito di ADR Family il commento sui risultati. Io da parte mia dico che è stato come "sentirsi in famiglia" con tante belle e promettenti professionalità. Tante domande, spero anche quale utile risposta. 

Grazie a tutti voi... Stefano

mercoledì 16 novembre 2011

Mediazione: Statistiche aggiornate al 30 settembre


Il Ministero della Giustizia ha pubblicato i nuovi dati statistici relativi allo stato della mediazione civile e commerciale in Italia da quando è divenuta obbligatoria nel marzo del 2011 (aggiornati al 30 settembre 2011).

 
 Dalla rilevazione emerge:   
- Nel trimestre luglio-settembre da registrare una lieve flessione nel numero delle iscrizioni di procedimenti presso gli organismi accreditati, calo dovuto con ogni probabilità al periodo estivo.
- Nel 75% (+6% rispetto al trimestre precedente) dei casi la mediazione ha riguardato uno dei casi per cui è prevista come obbligatoria, mentre nel 23% dei casi è stata facoltativa (-6% rispetto al periodo precedente). Mentre la mediazione prevista da clausola contrattuale e quella demandata dal giudice resta bassa (solo il 2% dei casi).
- Le prime 5 materie più trattate sono, nell’ordine, i diritti reali (26%), le locazioni (15%), i contratti bancari (12%), il risarcimento danni da responsabilità medica e i contratti assicurativi (11% ciascuno). 
- E’ leggermente aumentato il numero di mediazioni effettivamente svolte riguardano (31% circa dei casi, contro il 28 del trimestre precedente), mentre è diminuito il numero di conciliazioni (poco più del 52% dei casi contro il 58% del periodo precedente).
- E’ aumentato il valore-medio delle controversie (93.000 euro). 
- Infine, continua a registrarsi la differenza sull’assistenza tecnica. Infatti l’84% dei proponenti si presenta in mediazione accompagnato dal proprio avvocato, mentre la percentuale scende drasticamente (20,5%) nel caso degli aderenti.

Commento
Valutare la mediazione solo in base al suo esito finale, rischia di essere per certi aspetti fuorviante. Infatti, capita che, a volte, il mediatore debba arrestarsi di fronte all’evidenza che un accordo non potrà essere raggiunto. Per contro, è importante sottolineare che in diverse occasioni le parti concretizzano l'accordo successivamente alla mediazione, grazie al lavoro svolto durante questa. Inoltre, in alcuni casi le parti, di fronte alla prospettiva di un incontro di mediazione, trovano le ragioni per avviare in proprio un tentativo negoziale che le spinge ad un accordo prima della mediazione stessa. In breve, esiste un valore aggiunto che la mediazione porta e che è senz’altro superiore a quello della mera percentuale di accordi.

            Paola Severino è il nuovo guardasigilli

            La professoressa Paola Severino Di Benedetto è il nuovo ministro della Giustizia voluto dal presidente del Consiglio incaricato Mario Monti per il suo Governo. Per la prima volta nella storia della Repubblica una donna ricopre il ruolo di guardasigilli al Dicastero di via Arenula. Succede al senatore Nitto Francesco Palma, subentrato il 28 luglio scorso al dimissionario Angelino Alfano.

            Napoletana, avvocato penalista dal 1975, già vice presidente del Consiglio della Magistratura militare. Vice rettore della LUISS Guido Carli, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università LUISS, titolare di Diritto Penale presso la Scuola sottoufficiali Carabinieri di Roma, titolare della cattedra di Diritto Penale presso la Facoltà di Economia dell'Università di Perugia, direttore del Master in Diritto Penale d'Impresa presso la LUISS. Relatrice in numerosi convegni e incontri scientifici sui temi del Diritto Penale e del Diritto Penale Commerciale, membro di varie Commissioni ministeriali per la riforma della legislazione penale e processuale penale. 
             

            Orologio delle 12 P

            Prima Pensa Poi Parla Perché Parola Poco Pensata Potrebbe Portarti Perpetuo Pentimento (fonte: LinkedIn).

            Quante volte ci limitiamo "ad aprire bocca per dargli fiato"? E quanti danni causiamo per questa mancanza di attenzione? Nella negoziazione e nella mediazione (e non solo) il controllo della parola (soprattutto la propria) è fondamentale. Quindi, ascoltare molto e parlare il giusto, soprattutto parlare "misurato", questo il "piccolo-grande" segreto del mediatore... 

            martedì 15 novembre 2011

            La strada giusta...

            ... per far tornare sulla retta via chi non crede nella mediazione. Ogni tanto, non fa male essere un po' ecumenici! :)

            La via è in Roma, zona San Pietro - Mura Vaticane.

            giovedì 10 novembre 2011

            Ultim'ora - Bloccata la mediazione anticipata

            Riprendo dal sito di Altalex la notizia che il governo ha tolto dal testo definitivo del maxiemendamento al ddl Stabilità depositato ieri in Commissione Bilancio del Senato l’anticipo dell’entrata in vigore della mediazione come condizione di procedibilità anche per le materie finora escluse (condominio e risarcimento danni da circolazione autoveicoli). Ciò significa che la norma sarà quindi operativa a partire dal 20 marzo 2012, come precedentemente stabilito.

            Articolo su Il Sole 24 ore


            Il 7 novembre, a firma Leonardo D’Urso, è uscito su uno dei più importanti quotidiani economici italiani un articolo molto interessante sulla mediazione e, soprattutto, sulla sua efficacia per contribuire a risolvere alcuni problemi della giustizia italiana.

            Il punto di partenza è il rapporto Doing Business, che riporta dati disarmanti. Infatti, da un semplice confronto tra lo stesso tipo di causa in Italia e Francia risulta che in Italia richiede quasi il quadruplo dei giorni richiesti in Francia (1.200 contro 330 circa), sostenendo anche il doppio di spese legali. Nella graduatoria Enforcing contract, sulla efficienza della giustizia civile e le ripercussioni sul mondo economico, l’Italia si posiziona al 158° posto (su 183 paesi), ultimo paese in area-OSCE con una distanza “siderale” (64 posizioni in meno) dal penultimo, Israele. Il cuore del problema? Il numero esorbitante di processi, insostenibile per i magistrati. 

            Michele Vietti, vice presidente del CSM, nel suo saggio “La fatica dei giusti” sottolinea che “la tendenza a immettere un gran numero di controversie nel circuito giurisdizionale è figlia soprattutto della sostanziale mancanza di alternative. E’ dalla necessità di trovare forme alternative per la regolazione dei conflitti che bisogna far (ri)partire il dibattito sull’efficienza della giustizia”.

            Secondo D’Urso le statistiche relative ai primi sei mesi di vita della mediazione dimostrano che essa sta funzionando, con tempi e costi nemmeno paragonabili al processo. Ma cosa è necessario fare per andare oltre, cioè smaltire l’arretrato? In breve, è necessario “osare di più”. Vale a dire approvare una nuova norma che incoraggi i magistrati (per la verità fino ad oggi piuttosto “tiepidi”) a utilizzare l’art. 5 del D. Lgs. 28/2010 che permette loro di invitare le parti ad effettuare il tentativo di mediazione (la c.d. "mediazione delegata"). Inoltre, estendere il tentativo obbligatorio di mediazione a tutte le controversie civili e commerciali riguardanti diritti disponibili, sia pure per un periodo limitato (ad es. cinque anni). 

            La conclusione dell’articolo mi sembra un ottimo ponte che guarda al futuro: “In tempi brevi e a costo zero, la mediazione è in grado di contribuire grandemente a ridurre i tempi della giustizia civile riportando il numero dei procedimenti civili nelle medie internazionali”.

            Io ci credo…

            mercoledì 9 novembre 2011

            La liberazione di Shalit: un’opportunità per il negoziato?

            Qualche giorno fa ho scritto un post su un articolo di Bob Mnookin sulla liberazione di Gilad Shalit. Ritorno su questo argomento perche è uscito in questi giorni nel blog del Program on Negotiation di Harvard un commento di Ehud Eiran, del Dipartimento delle Relazioni internazionali dell’Università di Haifa. 

            Il titolo del post è eloquente: “Opportunities for negotiators”. Il concetto di fondo è che, nonostante i rischi che l’accordo che ha permesso la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit presenta, esistono tuttavia degli spazi per una maggiore interazione tra Israele ed Hamas e ciò per diversi motivi: 
            - Perché dimostra che le due parti possono “fare affari insieme”, ossia possono dialogare sui tanti punti in agenda, nonostante le differenze e la sfiducia reciproca. 
            - Lo scambio ricorda ad Israele che non può pensare di risolvere la dispute solo attraverso l’uso della forza e rappresenta un incentivo per la consapevolezza israeliana sull’opportunità di portare avanti trattative che portino a dei risultati concreti. Eiran mette in evidenza che anche in passato alcuni importanti accordi tra Israele ed il mondo arabo sono stati preceduti da questo stesso tipo di consapevolezza, ad es. l’accordo di Camp David del 1979 con l’Egitto e quello del 1993 con l’OLP. 
            - L’accordo è stato facilitato attraverso la mediazione dell’Egitto e questo rappresenta, per il paese e per la regione, un elemento costruttio molto importante. 

            Certamente, il punto di vista di Eiran potrà essere tacciato di eccessivo ottimismo. Tuttavia spiega l’autore esso è il frutto di una visione che considera la negoziazione e il dialogo come strumenti molto più efficaci rispetto all’uso della forza. E in tal senso, la conclusione dell’articolo apre uno spiraglio per il futuro: “Dietro le nuvole ci potrebbe essere un raggio di sole e tocca a noi, come studiosi della negoziazione, tentare di trovarlo e focalizzare la nostra attenzione su di esso”. Sono d’accordo…


            domenica 6 novembre 2011

            Premio Italia Diritti Umani 2011 - Video



            E' su Youtube il video del mio intervento al Premio Italia Diritti Umani (13 ottobre scorso), organizzato da Free Lance International Press, dal titolo "Aggiornamenti dal Sudan". Buona visione!

            venerdì 4 novembre 2011

            Mediazione obbligatoria subito?

            Per quanto riguarda la mediazione è la notizia del giorno. Secondo quanto riportato da Italia Oggi e da Il Sole 24 ore non si dovrà aspettare marzo 2012 per passare necessariamente dalla mediazione anche per le controversie condominiali e i sinistri stradali. Lo prevede il maxiemendamento al ddl Stabilità tra le misure finalizzate all’efficientamento e allo snellimento della giustizia. Si tratta di un’anticipazione che, nel caso fosse confermata (la cautela è d'obbligo perchè in passato qualche anticipazione del quotidiano è stata poi smentita e, sentivo ieri sera, sembra che il governo non abbia più i "numeri"), comporterebbe una deflazione dell’attività dei tribunali e un prevedibile boom delle procedure di mediazione.

            giovedì 3 novembre 2011

            No del Ministero della giustizia per la formazione a distanza in mediazione (FAD)

            Prendo dal sito di Concilia Lex una notizia interessante. Per la formazione sulla mediazione non è possibile servirsi dell'e-learning, anche nel caso in cui si scelga di erogare con tale modalità solo la parte teorica. Questo perchè i corsi per mediatori mirano a trasmettere non solo nozioni e concetti ma anche, se non soprattutto, strumenti e metodi pratici, utili per risolvere bonariamente le controversie civili e commerciali. E questo già a partire dalla parte "teorica".

            Personalmente d'accordo con tale impostazione, anche perchè ritengo che questo tipo di formazione, così come in generale la formazione comportamentale, poco si adatti a una modalità esclusivamente a distanza. Infatti molto importante risulta essere la presenza del formatore rispetto al racconto "narrato" e vissuto di aneddoti, esempi pratici che danno alla parte teorica dei "colori" che sarebbe difficile replicare nella modalità on-line. In breve, l'interazione con i partecipanti è fondamentale, non solo per i partecipanti, ma anche per il formatore.

            martedì 1 novembre 2011

            Articolo di Panorama sulla mediazione

            Nel numero di Panorama del 2 novembre è stato pubblicato un articolo sulla mediazione dal titolo “Chi ha paura dei mediatori?”. L’articolo offre certamente alcuni interessanti spunti di riflessione sulla situazione della mediazione nel nostro paese, ma ancora tante ombre, se consideriamo che la rivista è una delle più lette nel nostro paese e arriva sicuramente ad un largo pubblico.

            Innanzitutto, spiccano cifre importanti sulla drammaticità della situazione dei tribunali italiani. Ad esempio, la durata media di una causa civile (dal primo grado alla Cassazione passando per l’appello), che è pari a 3.203 giorni, quasi nove anni. Ancora, nel 2009 il numero di cause pendenti nei tribunali era di circa 5.000.000, con "avanzi” annuali di circa 2 - 300.000 cause, che vanno ad aumentare il numero di procedimenti per l’anno successivo. Infine, l’Italia è il quarto paese in Europa per numero di contenziosi (4.768) ogni 100.000 abitanti (dopo Russia, Belgio e Lituania).

            Altro dato importante è il trend positivo, che mette in evidenza una crescita del numero di mediazioni, da marzo ad oggi. Infatti, si è passati dalle 5.000 procedure a marzo-aprile alle 7.300 di luglio (dato stimato). Fabio Bartolomeo, capo dell’Ufficio statistico del Ministero di Grazia e Giustizia ha sottolineato che “da una rilevazione a campione presso alcuni tra i principali tribunali italiani si è potuta stimare una riduzione dei flussi totali nel settore civile di circa 180.000 affari in un anno, ma a regime siamo sicuri che arriveremo a 250.000 solo per le cause che prevedono la mediazione obbligatoria e a 350.000 includendo anche le cause di risarcimento danni con le assicurazioni”. Per quanto riguarda invece i mediatori, tra le professioni maggiormente coinvolte spiccano gli avvocati (il 60% del totale), i commercialisti (9%) e i laureati in giurisprudenza (5%).

            Nell’articolo, purtroppo, non mancano alcuni gravi inesattezze, a partire già dal testo che accompagna il titolo, che recita: “Guadagnano dai 130 ai 18.000 euro per ogni lite” (ndr. i mediatori, confondendo i costi della procedura riportati nelle tabelle delle indennità degli organismi con quanto poi guadagnerà effettivamente il mediatore). Inoltre, secondo l’autore per fare il mediatore “basta avere una laurea in materie giuridico-economiche” (dimenticando così tutte le altre, nonché la possibilità di essere iscritti a un ordine o collegio professionale) e tale professione sarebbe la scelta di molti giovani avvocati che “si sono fatti mediatori per avere un’entrata garantita” (!). Tuttavia, tra tutte le inesattezze quelle che mi sembrano più gravi sono soprattutto due: la prima, per la conoscenza “culturale” dell’istituto, riguarda il passaggio in cui l’autore sottolinea che “il mediatore convoca le parti, esamina la lite e propone un accordo” (con buona pace di chi si sforza di dire che il primo compito del mediatore è la sua funzione di facilitatore); la seconda, alla fine, quando dice che “il cittadino può iscriversi alla mediazione pagando solo 40 euro”. Dico io, in un mondo in cui una delle frasi più usate è “a partire da...”, che ci voleva ad inserirne una di questo genere nell’articolo?

            Concludendo, direi che l’articolo offre, purtroppo, più ombre che luci, a dimostrazione che ancora c’è molto da fare per una cultura sulla mediazione che si possa definire almeno accettabile.