giovedì 10 novembre 2011

Articolo su Il Sole 24 ore


Il 7 novembre, a firma Leonardo D’Urso, è uscito su uno dei più importanti quotidiani economici italiani un articolo molto interessante sulla mediazione e, soprattutto, sulla sua efficacia per contribuire a risolvere alcuni problemi della giustizia italiana.

Il punto di partenza è il rapporto Doing Business, che riporta dati disarmanti. Infatti, da un semplice confronto tra lo stesso tipo di causa in Italia e Francia risulta che in Italia richiede quasi il quadruplo dei giorni richiesti in Francia (1.200 contro 330 circa), sostenendo anche il doppio di spese legali. Nella graduatoria Enforcing contract, sulla efficienza della giustizia civile e le ripercussioni sul mondo economico, l’Italia si posiziona al 158° posto (su 183 paesi), ultimo paese in area-OSCE con una distanza “siderale” (64 posizioni in meno) dal penultimo, Israele. Il cuore del problema? Il numero esorbitante di processi, insostenibile per i magistrati. 

Michele Vietti, vice presidente del CSM, nel suo saggio “La fatica dei giusti” sottolinea che “la tendenza a immettere un gran numero di controversie nel circuito giurisdizionale è figlia soprattutto della sostanziale mancanza di alternative. E’ dalla necessità di trovare forme alternative per la regolazione dei conflitti che bisogna far (ri)partire il dibattito sull’efficienza della giustizia”.

Secondo D’Urso le statistiche relative ai primi sei mesi di vita della mediazione dimostrano che essa sta funzionando, con tempi e costi nemmeno paragonabili al processo. Ma cosa è necessario fare per andare oltre, cioè smaltire l’arretrato? In breve, è necessario “osare di più”. Vale a dire approvare una nuova norma che incoraggi i magistrati (per la verità fino ad oggi piuttosto “tiepidi”) a utilizzare l’art. 5 del D. Lgs. 28/2010 che permette loro di invitare le parti ad effettuare il tentativo di mediazione (la c.d. "mediazione delegata"). Inoltre, estendere il tentativo obbligatorio di mediazione a tutte le controversie civili e commerciali riguardanti diritti disponibili, sia pure per un periodo limitato (ad es. cinque anni). 

La conclusione dell’articolo mi sembra un ottimo ponte che guarda al futuro: “In tempi brevi e a costo zero, la mediazione è in grado di contribuire grandemente a ridurre i tempi della giustizia civile riportando il numero dei procedimenti civili nelle medie internazionali”.

Io ci credo…

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