Capita alle volte si
scegliere un film "per caso" e di scoprire invece un piccolo
"tesoro", non solo dal punto di vista cinematografico ma anche per i tanti
spunti sulla formazione. Questa è l'idea che mi accompagna dopo la visione di
questa commedia molto carina vista in un sabato pre-ferie di fine luglio.
Non nascondo che avevo
scelto di vedere questo film soprattutto per gli attori protagonisti (Steve
Martin, Owen Wilson e Jack Black) e per la curiosità della trama (che ruota
intorno alla vita di tre bird-watcher
in cerca di qualcosa).
Ma uscito dal cinema sono
convinto che sia una splendida storia in cui i temi portanti (dal punto di
vista dell'utilizzo nella formazione) sono la gestione degli obiettivi, la
motivazione e il confronto tra collaborazione e competizione, tema trasversale
al film.
Elemento quest'ultimo, direi quasi “insospettabile”, nel senso che emerge
in un contesto molto particolare (il bird-watching),
che ci si aspetterebbe essere invece estraneo alle dinamiche competitive. Invece la manifestazione
del "big year", che si
svolge nell'arco di un anno in cui i bird-watcher
di tutto il mondo si affrontano a "colpi" di binocolo e macchine
fotografiche per chi riesce a vedere più specie di uccelli nel giro di 365
giorni, scatena la competizione tra gli esperti del settore.
L'ultima scena si
rivela una piccola "rivelazione", che in fondo racchiude a mio avviso
il significato di tutto il film su cosa significhi "ottenere la
vittoria" e soprattutto se sia più efficace il risultato ottenuto (e poi,
sulla base di quali criteri di riferimento?) tramite uno spirito competitivo
"perfetto" (l’essere disposti a perdere tutto pur di “vincere”) o che
si basa invece sulle spinte collaborative.
Il film è interessante
anche perché in esso ritroviamo una scena sul negoziato distributivo. In questa,
Steve Martin, manager in semi-pensione a capo di un impero concede 4 ore del
suo “prezioso” tempo (speso quasi completamente alla ricerca successo nel big year) ai suoi (ormai ex) colleghi
per chiudere un affare. Incontrando i rappresentanti della controparte (che fanno
il grave errore di commentare sarcasticamente la sua passione per il bird-watching), presenta una condizione
come non negoziabile. Quando la controparte, con tono irritato, gli rinfaccia tale
comportamento (infatti al telefono il personaggio interpretato da Steve Martin
aveva detto che tutto era negoziabile) e gli domanda se lo aveva detto solo per
farli incontrare, il protagonista risponde con un sorrisetto compiaciuto che,
agli occhi dello spettatore, è tutto un programma. Subito dopo dice che sarebbe
dovuto andare via già da un quarto d'ora, per cui si alza come per andare via.
La controparte allora gli chiede 5 minuti per decidere con i suoi legali.
Qualche minuto dopo rientra nella stanza dicendo di accettare le condizioni.
Come
dire, missione compiuta :)
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