venerdì 28 dicembre 2012

Saper ascoltare

Dal volume Mediare la conflittualità di I. Buccioni - A.M. Palma - I. Venturi, Franco Angeli, Milano, 2012, p.86 riprendo un ottimo spunto sull'ascolto della filosofa L. Irigaray.
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"Saper ascoltare presuppone che chi ascolta 'non sappia' l'altro, non lo ascolti nell'ambito di una scienza o di una verità esistenti. 'Io non ti so'. 'Non ti riduco alla mia esistenza, alla mia esperienza, al già conosciuto da me'.
Ti ascolto.

Ti ascolto, percepisco ciò che dici, vi sono attento, cerco di sentire in quello che dici, la tua intenzione.
Questo non significa 'ti capisco, ti conosco' quindi non ho bisogno di ascoltarti e posso persino prescriverti un divenire.

No, ti ascolto come colui e ciò che non conosco ancora, a partire da una libertà e una disponibilità che riservo per questo avvenimento. Ti ascolto, lascia spazio per il 'non ancora codificato', per il silenzio; preserva un luogo di esistenza di iniziativa, di libera intenzionalità, d sostegno al tuo divenire.

Ti ascolto come la rivelazione di una 'verità non ancora manifestata': la tua!
Per questo ti offro anche del silenzio dove altre verità possono emergere.
Questo silenzio non è ostile nè restrittivo. E' disponibilità che niente e nessuno occupano o pre-occupano a parte in te in questo momento.
E' apertura a te".

(Luce Irigaray, Amo a te, Bollate Boringhieri, Torino, 1993).
In una parola: splendido! Buona lettura... Stefano

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