martedì 15 aprile 2014

Le percezioni, queste (s)conosciute...

Post sulla creatività (04/03/2013)
Da quello che considero uno dei libri "cult" della formazione (e non solo), I sei cappelli per pensare di Edward De Bono (Super BUR, Milano, 1997, p. 30) riprendo questa splendida riflessione sulle percezioni:

"Il carattere attivo delle terminazione nervose è ciò che permette all'informazione in entrata di auto-organizzarsi in schemi. La creazione e l'uso di questi schemi sono all'origine della percezione.
 
Senza questa capacità del cervello che permette all'informazione di organizzarsi in schemi, anche operazioni tanto semplici come attraversare la strada risulterebbero di fatto impassibili.

Il nostro cervello è progettato per essere brillantemente non creativo, cioè per costruire schemi e per servirsene in ogni possibile occasione futura. 

Ma i sistemi auto-organizzati presentano un grande svantaggio. Rimangono legati alla sequenzialità delle loro esperienze (il succedersi degli avvenimenti)".

Commento: una "pillola di formazione", per capire che il cervello ha i suoi meccanismi, perché così "funziona"... esserne consapevoli aiuta a sapere come fare per "pensare" in modo che non escluda la sequenzialità e la verticalità, ma li integri secondo prospettive diverse. Perché anche così "funzioniamo" e forse così "funzioniamo" anche meglio...

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