lunedì 19 maggio 2014

La negoziazione "al femminile": un esempio dai colloqui di pace in Sud Sudan

Nel mondo occidentale, anche in Italia, si discute ormai da tempo di “quote rosa” e, poi leggendo in rete, ti accorgi che in altri paesi - ad es. nel Sud Sudan - quasi un terzo dei membri del Parlamento (100 su 332) sono donne (mentre nel paese i due terzi sono donne).

Un post nel blog del PON (Program on negotiation) dal titolo Women in negotiation: South Sudan Peace talks, commenta un articolo di Marthe de Wolf pubblicato sul sito di Voice of America sul ruolo di alcune donne che fanno parte della delegazione delle opposizioni che, nel paese africano, stanno negoziando il cessate-il-fuoco con il governo centrale, del Sudan People’s Liberation Movement (SPLM).

La conclusione dell’articolo mette in evidenza l’importanza del “ruolo” delle delegate, soprattutto riguardo l’importanza di portare la diversità di prospettive al tavolo negoziale: “Diversity of opinions and backgrounds can help negotiating teams ensure that they are covering a wide range of relevant issues and develop opportunities for value-creating tradeoffs”.

Nella negoziazione, come nella vita di tutti i giorni, e differenze rappresentano sempre un "valore"... sta a noi lavorare per dargli significato...



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