venerdì 31 luglio 2015

Un ringraziamento speciale ad ospiti ed ascoltatori di Così parlò Cerathustra


Lunedì scorso, durante la mia trasmissione Così parlò Cerathustra, in onda su Radio Godot, ho chiuso l’ultima puntata della stagione con le parole che riporto di seguito… con le quali ho voluto ringraziare tutti gli ospiti (che hanno dato “anima” alle mie note musicali) e gli ascoltatori (che rappresentano una parte essenziale della trasmissione (link per ascoltare il podcast).

Arrivederci a settembre e, nell’attesa, vi segnalo che lunedì prossimo (3 agosto) ci sarà una puntata “celebrativa” sul Live Aid, mega-concerto del 13 luglio 1985. Sarà l’occasione per ricordare un evento unico nella storia della musica… Vi aspetto, come al solito (a partire dalle 21) su Radio Godot :)
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Secondo me questa rappresenta la canzone perfetta per chiudere una stagione radiofonica, così come ho fatto anche lo scorso anno per chiudere la mia stagione radiofonica…

Grazie ad essa mi sono scoperto una persona nuova, con tante storie, da vivere e, soprattutto, da raccontare… perché si cresce, sempre, e non bisogna mai smettere di farlo.

In quest’anno abbiamo raccolto insieme tante immagini, tante foto che abbiamo lanciato insieme per aria ed adesso ci spostiamo per lasciarle cadere a terra, per poterle raccogliere e catalogarle, lasciarle sedimentare dentro di noi, ciascuna con la sua emozione, il suo senso, in definitiva, ciascuna per la sua identità.

Vorrei salutare tutti gli ospiti che si sono alternati in questa lunga stagione, iniziata da Settembre… Alberto, Alessandra, Beatrice, Carlo, Carlo Alberto, Carola, Claudia, Costanza, Cristina, Danilo, Francesco, Giovanni, Giuseppe, Laura, Lorenzo, Marco, Maria, Massimiliano, Mauro, Michele, Myriam, Nicola, Paolo, Patrizia, Pierpaolo, Renato, Roberto, Salvatore, Sara, Sergio, Silvia, Stefania e Stefano.

Questi i nomi degli ospiti che si sono avvicendati al microfono durante tutte le puntate e che, insieme a me, hanno colorato le note musicali che abbiamo passato nel programma.

E vorrei anche ringraziare anche tutti gli ascoltatori, sopratutto quelli che non hanno mai “battuto un colpo”, nel senso che non hanno inviato mail, messaggi, anche un semplice saluto, ma che so, ho saputo, sono lì in ascolto… siete voi l’anima della trasmissione.

Ringrazio anche l’amico Sciamano (Enzo Cagnetti) per avermi permesso di stare in vostra compagnia il lunedì sera…

Finisce questa prima stagione di Così parlò Cerathustra, che riprenderà a settembre con un nuovo format… vorrei prendere una strada più metaforica e parlare degli archetipi, di buste rappresentazioni del nostro inconscio collettivo e del significato che questi hanno nella nostra vita, nelle varie culture e nelle varie epoche. 

Per carità niente di filosofico, semplicemente la rappresentazione di alcuni profili che caratterizzano al nostra vita…E non potrebbe essere altrimenti, anche tenendo conto del fatto che nel mio profilo Twitter ho scritto che, tra le altre cose, sono un “aspirante guru”, anche se ancora sono un po’ troppo “para-guru”… ma ci sarà tempo e modo per parlarne nel dettaglio

Così parlò Cerathustra termina qui, per questa stagione, ma resta dentro di me - e spero in tutti voi - perché in fondo, non fa altro che cambiare per trasformarsi in qualcosa che sarà, spero, qualcosa di meglio…

E, prendendo spunto dalla canzone di Baglioni, leggo in diretta il testo di un un vecchio post messo su FB… scritta, ancora una vota, dopo la mia quotidiana seduta di jogging… “La corsa e’ sempre stata la mia esperienza naturale di 'meditazione'… Il luogo, in cui raccogliere le carte sparse sul tavolo, sistemarle di nuovo nel mazzo, per tornare a giocare ancora, una, due… tante altre partite… Non smettero’ mai di avere la voglia di giocare la partita più importante, quella con me stesso, in mezzo alla mia vita… Io sono qui e ci sono ora" (Così parlò Cerathustra, riprende a settembre su Radio Godot tutti i lunedì sera, dalle 21 alle 23…). 
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Detto questo, vi saluto Godotiani, prendiamo in mano la nostra vita e facciamone davvero qualcosa di unico, anche perché - se non lo facciamo noi - sarà difficile che lo faccia qualcun altro per noi… Vi voglio bene, ragazzi e ragazze di tutte le età e vi auguro la migliore delle estati… ah, preparatevi perché settembre non è poi così lontana…

Detto questo, direi che anche per stasera è proprio tutto… vi saluto con un ultimo pensiero tratto dal testo della canzone di Baglioni
“Dove sono stato
 
in tutti questi anni
 
io me ne ero andato 
a lavarmi i panni

dagli inganni del successo

a riscoprirmi uomo
 
io sempre lo stesso

più’ grigio ma non domo…”

Bene, direi che Cerathustra tutto quest’anno c’è stato, c’è ora qui e ci sarà, se vorrete e se vi farà piacere, insieme a voi - tutti i lunedì - a ripartire da settembre… questo è quello che penso, che sento e che vivo…

Buonanotte, amici miei… Buona estate, sperando che - prima o poi - arrivi, soprattutto nel nostro cuore… E ricordate… Noi non ABBIAMO un’anima, noi SIAMO un’anima… ed ABBIAMO un corpo. 

E mi raccomando, riprendendo ancora un altro passaggio della canzone di Baglioni, non smettiamo mai di porci questa domanda “Sono un uomo giusto  o sono giusto un uomo?”… E che la risposta, per ognuno di noi, sia il lento, ma inesorabile e costante percorso di una vita… Vi voglio bene belli de casa (anche d’estate) e… per quest’anno, ancora una volta e come sempre, ’Namo’Ste’… CIAO!

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