venerdì 30 ottobre 2015

L'ispirazione... un momento essenziale del nostro viaggio

Nella puntata di lunedì scorso di Così parlò Cerathustra 2.0 abbiamo parlato dell’ispirazione (link al podcast). 

Sono state due ore di chiacchiere su ciò che ci ispira nella vita, che ci regala momenti di emozione e rappresenta un riferimento, all’interno del nostro viaggio. Quello che anima le nostre energie migliori, giorno dopo giorno... 

Sulle note della splendida Malinconia d'ottobre, di Lucio Dalla, nel mio monologo finale ho voluto tratteggiare i contorni del mio significato di ispirazione, nella mia dimensione personale e professionale. Riporto di seguito l’intervento… lo trovate a partire da 2h09’50”.



Cosa è l’ispirazione? E’ un uomo che insegue un sogno, una vita votata a una grande passione, la ricerca di qualcosa che valga il tempo speso per raccontare una storia… l’ispirazione, una farfalla da prendere senza retino, un palloncino che si muove lentamente in un parco, alla ricerca di un bambino, a cui regalare un sorriso, ancora una volta, prima che arrivi il tramonto…

Alle volte l’ispirazione la trovi nei luoghi più inaspettati… nella foto di una copertina di un vecchio disco - magari di uno di quelli che hanno segnato la tua gioventù, oppure l’immagine di un cartellone stradale da vedere, magari distrattamente, a Roma in un giorno di pioggia novembrina… ancora, due ragazzi che si baciano… oppure, seduto su un prato tra due montagne, a vedere il fumo che esce dai camini di qualche casa in lontananza e - anche se fa freddo - un po’ la riscalda l’atmosfera…

Che significato ha essere ispirati? E’ la tua musa personale che ti regala un pensiero dolce… perché quando scrivi qualcosa lo fai sempre “in preda” a un’emozione, positiva o negativa che sia… è qualcosa che - magari - ti ricorda quando eri piccolo… Perché quando hai l’ispirazione tu non sai che forma abbia, tu sai solo che devi darle seguito, devi seguire questo piccolo-grande sogno, qualunque esso sia ed in qualunque direzione questo ti porti… sai solo che deve avere una fine, che sia un libro, un disco o qualcosa a cui tieni veramente.

Per vedere questo risultato, affinché tu possa pensare dentro te stesso, prima ancora che dire a tutti… ecco, questo è quello che sono riuscito a fare, quello che volevo fare, quello che sentivo di diventare, attraverso questa cosa… non lo fai per farti dire quanto sei stato bravo, mai… ma per dare voce alle tue emozioni, farle uscire fuori e farle vivere… affinché abbiano una propria luce e, con essa, regalino una luce anche al tuo cammino.
E spesso è solo per te stesso che fai qualcosa, perché questo qualcosa ti fa stare bene e non vorresti stare da nessuna altra parte… che nel sorriso che compare sul tuo viso quando hai dato seguito all’ispirazione… quel sorriso che nessuno mai più ti toglierà… 

Ecco, questo per me significa “essere ispirati”… questa per me è la radio… questa, in fondo, è anche la mia stessa vita… E, personalmente, sono contento di essere stati tra i primi, oggi, ad aver dato di nuovo voce a questo sogno, questo sogno che tutti noi chiamiamo Radio Godot

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