giovedì 15 ottobre 2015

Un mio personale aneddoto sulla formazione

Nella puntata “speciale” di lunedì scorso di Così parlò Cerathustra (link al podcast), in onda su Radio Godot, ho parlato, di alcuni degli argomenti che hanno caratterizzato i miei primi 50 anni di vita

Uno spazio importante è stato quello dedicato alla formazione… riporto di seguito il testo del talk fatto in diretta, con uno speciale accompagnamento musicale, Learning to fly dei Pink Floyd.





La canzone è stata scritta da David Gilmour e descrive i pensieri che ha quest’ultimo sul volo, per il quale ha una vera e propria passione. Esistono diverse interpretazioni del testo e una è che il volo sia una metafora per iniziare qualcosa di nuovo, sperimentando un cambiamento radicale nella vita. Vi leggo un frammento del testo…
Un’anima in tensione che sta imparando a volare
Legata alla terra dal proprio stato di natura
ma determinata nel tentare

Credo che questa canzone sia perfetta per introdurre lo spazio dedicato alla formazione. Argomento che dalla fine degli anni ’90 è diventato il mio “pane quotidiano”, la fonte costante di riflessione, personale e professionale… da quando essa è comparsa nella mia vita, infatti, non ho più potuto fare a meno di pensare che quella sarebbe stata una delle mie ragioni di vita, prima ancora che ragione professionale.

Sulla formazione, un paio di aneddoti, che descrivono la bellezza della mia scelta personale e professionale, legata all’apprendimento ed alla formazione. Intanto, raccontarvi quello che è stato il mio primo corso… 1998, in Gregoriana, dove seguivo un professore che, in qualche modo, è stato il mio mentore per la negoziazione… la mia prima lezione è stata sulle opportunità negoziali nel corso dell’ennesima crisi internazionale con l’Iraq di Saddam Hussein. Un paio di ore di lezione a studenti di tutti i paesi (la Gregoriana infatti ospita studenti che vengono da tutto il mondo)… ricordo che uscii dalla lezione con una grandissima scarica di adrenalina, una cosa bellissima ed intensa. Grande entusiasmo e bello tutto…

Tuttavia, il professore con cui collaboravo all’epoca mi disse di portarmi un registratore e di provare a registrare quello che dicevo per risentirmi ed avere dei feedback sul mio stesso parlato. Bene, una volta tornato a casa ascoltai tutto con grande attenzione e, orrore, scoprii che non avevo avuto nemmeno un minuto di frasi di senso compiuto… quanto era diverso quello che sentivo da quello che avevo provato mentre parlavo…
Questo mi ha aiutato a capire non solo quanto dovevo migliorare, ma anche quanto fosse importante separare la parte emozionale da quella cognitiva… fondamentale per arrivare davvero a fare questo che considero tutto tranne un lavoro

Inoltre, ricordo ancora il momento in cui decisi che questo, ossia la formazione, sarebbe stato il mio “destino”. Era il settembre del 2003, a Monza, ad un corso sulla mediazione per una 50ina di avvocati di tutte le età… ricordo anche che era un periodo molto particolare dal punto di vista personale… ero in crisi e, alle soglie dei 40, non sapevo ancora quello che volevo fare, e soprattutto quello che volevo essere, da grande… Be’, per farla breve, quell’esperienza, così intensa, sfiancante, emotivamente e fisicamente stressante (non avevo mai avuto in aula così tante persone) fu lo spunto che mi fece capire che ero “nato” per portare avanti questa “missione” (perché di fatto questo è per me la formazione)… da allora la mia permanenza nell’azienda dove lavoravo è stato solo una questione di cogliere il momento opportuno per andare via (cosa che poi è accaduta qualche anno dopo).

Archetipo associato allo spazio dedicato alla formazione è quello del creatore. Parole-chiave identità e vocazione. Inizio da quest’ultimo termine. Vocazione rende bene la mia passione per la formazione e per la facilitazione dell’apprendimento… sento una vera e propria “chiamata” verso questa attività e mi dispiace magari a volte usare parole con significato quasi religioso (ad es. missione, vocazione, ecc.), ma davvero credo che per provare ad essere efficaci in questo lavoro sia fondamentale sentire il senso quasi sociale della nostra attività… siamo nato per facilitare l’apprendimento delle persone che incontriamo in aula, secondo i loro ritmi e le loro modalità e non secondo i nostri…

L’altro termine (identità) invece si riferisce al fatto che anche l’attività come formatore (come prima quella di musicista) ha fortemente contributo a farmi diventare quello che sono ora… e quindi la formazione, come la musica, hanno avuto un grande impatto riguardo la mia crescita personale e professionale… un altro piccolo passo verso Cerathustra.
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E si prosegue, come ogni lunedì, a partire dalle 21, su Radio Godot... stay tuned!
Stefano

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