Le analogie con il calcio, si sa, funzionano spesso in un paese come il nostro da sempre "malato di pallone" (d'altra parte chi vi scrive ha visto la sua prima partita di calcio alla tenera età di tre anni). E allora c'è chi, come Massimiliano Pari, ha pensato di "fotografare" in un ottimo articolo la situazione della mediazione in Italia alla luce del DM 145 come se fosse una partita di calcio, anzi un derby, almeno a valutare dai toni e le aspre polemiche che stanno caratterizzando le iniziative in favore o contro la mediazione.
L'articolo di Pari offre anche l'occasione per sintetizzare i punti segnati a favore dei diversi schieramenti (se vi sembra che sia una "battaglia", beh talvolta i toni sono proprio quelli):
- A favore: La pronuncia del tribunale di Lamezia Terme del 1° agosto che ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale e, un paio di settimane fa, la risoluzione del Parlamento europeo 2011/2016 (INI). Sebbene quest'ultima da un lato osservi "che nel sistema giuridico italiano la
mediazione obbligatoria sembra raggiungere l’obiettivo di diminuire la
congestione nei tribunali",
dall’altro
"sottolinea che la mediazione
dovrebbe essere promossa come una forma di giustizia alternativa praticabile, a
basso costo e più rapida, piuttosto che come un elemento obbligatorio della
procedura giudiziaria…". Quindi, in un quadro di
valutazione positiva della mediazione, la risoluzione sembrerebbe quasi introdurre una velata critica al
regime della obbligatorietà.
- Contro: oltre alla pronuncia del TAR del Lazio (la scorsa primavera), la recente pronuncia del Giudice di
Pace di Parma e quella del Giudice di Pace di Catanzaro. In più abbiamo anche
la pronuncia del Tribunale di Palermo, che ha sollevato la questione di
legittimità dinanzi alla Corte Europea circa l'interpretazione della Direttiva
52/2008.
Come andrà a finire? La risposta dell'autore dell'articolo è un insieme di speranza e
timori: "Ora siamo in attesa del triplice
fischio della Corte Costituzionale che metta fine all’incontro e decida
definitivamente sulla sorte della mediazione obbligatoria nel nostro
ordinamento. La speranza di tutti è che la Consulta non ci costringa ai tempi
supplementari".
Nell'attesa, l'ansia da derby prosegue...
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