martedì 31 luglio 2012

Recensione del film "Un anno da leoni"


Capita alle volte si scegliere un film "per caso" e di scoprire invece un piccolo "tesoro", non solo dal punto di vista cinematografico ma anche per i tanti spunti sulla formazione. Questa è l'idea che mi accompagna dopo la visione di questa commedia molto carina vista in un sabato pre-ferie di fine luglio.

Non nascondo che avevo scelto di vedere questo film soprattutto per gli attori protagonisti (Steve Martin, Owen Wilson e Jack Black) e per la curiosità della trama (che ruota intorno alla vita di tre bird-watcher in cerca di qualcosa).

Ma uscito dal cinema sono convinto che sia una splendida storia in cui i temi portanti (dal punto di vista dell'utilizzo nella formazione) sono la gestione degli obiettivi, la motivazione e il confronto tra collaborazione e competizione, tema trasversale al film. 

Elemento quest'ultimo, direi quasi “insospettabile”, nel senso che emerge in un contesto molto particolare (il bird-watching), che ci si aspetterebbe essere invece estraneo alle dinamiche competitive. Invece la manifestazione del "big year", che si svolge nell'arco di un anno in cui i bird-watcher di tutto il mondo si affrontano a "colpi" di binocolo e macchine fotografiche per chi riesce a vedere più specie di uccelli nel giro di 365 giorni, scatena la competizione tra gli esperti del settore.

L'ultima scena si rivela una piccola "rivelazione", che in fondo racchiude a mio avviso il significato di tutto il film su cosa significhi "ottenere la vittoria" e soprattutto se sia più efficace il risultato ottenuto (e poi, sulla base di quali criteri di riferimento?) tramite uno spirito competitivo "perfetto" (l’essere disposti a perdere tutto pur di “vincere”) o che si basa invece sulle spinte collaborative.

Il film è interessante anche perché in esso ritroviamo una scena sul negoziato distributivo. In questa, Steve Martin, manager in semi-pensione a capo di un impero concede 4 ore del suo “prezioso” tempo (speso quasi completamente alla ricerca successo nel big year) ai suoi (ormai ex) colleghi per chiudere un affare. Incontrando i rappresentanti della controparte (che fanno il grave errore di commentare sarcasticamente la sua passione per il bird-watching), presenta una condizione come non negoziabile. Quando la controparte, con tono irritato, gli rinfaccia tale comportamento (infatti al telefono il personaggio interpretato da Steve Martin aveva detto che tutto era negoziabile) e gli domanda se lo aveva detto solo per farli incontrare, il protagonista risponde con un sorrisetto compiaciuto che, agli occhi dello spettatore, è tutto un programma. Subito dopo dice che sarebbe dovuto andare via già da un quarto d'ora, per cui si alza come per andare via. La controparte allora gli chiede 5 minuti per decidere con i suoi legali. Qualche minuto dopo rientra nella stanza dicendo di accettare le condizioni. 

Come dire, missione compiuta :)

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