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Da AIF Learning news del mese di Aprile 2013 (anno VII - n. 4 - link), uno splendido contributo di Umberto Santucci sull’importanza di “gestire a vista” in diverse situazioni.
Riporto di seguito le considerazioni che fa l’autore sulla capacità di “gestire a vista” nella formazione...
"Per il formatore la gestione a vista è fondamentale. Mostrare immagini durante la lezione frontale serve come chiarimento e rinforzo di ciò che si dice. Strumenti come Power Point, Impress Open Office, Prezi, [Apple Keynote, SC] permettono di creare supporti visivi come sequenze di slide o mappe dinamiche multimediali.
L’aula stessa va gestita a vista, dalla disposizione del docente e dei partecipanti, al contatto visivo con gli allievi che il docente deve tenere durante la sua lezione. E’ utile cambiare le modalità; presentazione di slide col videoproiettore o, se si vuole dare l’idea di un intervento ad hoc non predisposto, uso di una lavagna tradizionale; lezione frontale con supporto visivo o lavoro di gruppo, fino alle esperienze outdoor, nelle quali l’elemento visivo è altrettanto forte ma si combina con sensazioni cinestetiche e ambientali.
Uno strumento di visualizzazione molto utile sia al docente sia al discente è la mappa mentale, che rappresenta processi di pensiero e strutture di contenuti in forma gerarchica e associativa.
Uno strumento molto stimolante per creare presentazioni e usarle al posto delle solite slide è Prezi, con cui si costruisce una mappa grande quanto si vuole con tutti i contenuti che si vogliono trattare, e si crea un percorso diacronico che mostra i vari contenuti (testi, immagini, link, video) seguendo lo sviluppo stesso della presentazione. Prezi esiste nella versione desktop per usarlo off line, e cloud per usarlo on line da qualsiasi computer, tavoletta o smartphone accedendo con password ad un proprio spazio riservato".
Mi preme fare qualche inciso...
1) “gestire a vista” significa quindi lavorare sul senso della vista mentre si fa qualcosa, e nella formazione ciò significa facilitare l’apprendimento attraverso lo strumento visivo (d’altra parte la PNL ci dice che statisticamente i visivi sono più degli uditivi e dei cinegetici). Può anche significa in qualche modo “navigare a vista” (termine caro alla mia amica e collega Alessandra), ma non si confonde totalmente con esso.2) Questo articolo secondo me ha “senso” anche nella mediazione; infatti, come sappiamo, il mediatore, oltre che grande ascoltatore, deve essere anche grande osservatore e lavorare anch’egli sul “visivo”.
3) Come ogni osservazione che si rispetti, l’attenzione deve essere data alla diversità di prospettiva e questo, ancora una volta, comporta la capacità di ragionare secondo diversi livelli.
Ancora una volta, formazione e mediazione hanno più di qualcosa in comune.
ps Sul tema della formazione efficace, ricordo il post sul seminario “NO .PPT” (condotto con l’amico e collega Michele Cardone lo scorso ottobre), del quale, il prossimo novembre, faremo la versione 2.0... per quei pochissimi che ancora non sanno cosa sia, ecco il link!
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