giovedì 23 gennaio 2014

Da Godot pride - Due parole sulla serendipità...

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Nella puntata di GODOT PRIDE di lunedì scorso (20 gennaiolink al podcast, da 1h17’30’’ a 1h23’25’’), sulle note della canzone di Annie Lennox, Waiting in vain, contenuta nella colonna sonora del film Serendipity - Quando l’amore è magia, ho fatto qualche considerazione sulla serendipità e sulla piccola/grande capacità di cogliere cose “inaspettate” mentre stiamo cercando qualcosa di diverso.

Riporto il testo del mio commento…. anche se, come al solito, in trasmissione, ed anche questo è il "bello della diretta", aggiungo sempre qualcosa in più :)

Eccoci tornati in diretta… abbiamo ascoltato Waiting in vain (link), brano musicale di Annie Lennox, estratto come terzo singolo dall'album Medusa del 1995. 
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La canzone è una cover di Bob Marley del 1977 ed è stata utilizzata anche all’interno della colonna sonora del film Serendipity - Quando l’amore è magia (link), film statunitense del 2001 diretto da Peter Chelsom, scritto da Marc Klein, con protagonisti Kate Beckinsale e John Cusack. Film sulla serendipità… termina che indica la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.

Il termine deriva da Serendip, l'antico nome persiano dello Sri Lanka ed è stato coniato dallo scrittore Horace Walpole che fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre prìncipi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.

Oltre a essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. E portando alle estreme conseguenze il concetto di serendipità/casualità delle scoperte scientifiche, in contrapposizione al metodo dell'indagine sistematica, si può arguire che in ogni scoperta, come del resto in ogni aspetto della vita reale, deve essere insito qualche elemento di casualità: se il ricercatore sapesse già esattamente quello che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista.

Caso o destino? E’ questo il dilemma che spesso ci porta a fare considerazioni su quello che ci accade e/o sulle persone che incontriamo… io sicuramente non so dirvi, né dirmi, perchè le cose accadono, ma di sicuro so che accadono e se, come dice Sartre, non siamo liberi di scegliere quello ci ci succede, siamo sicuramente liberi di scegliere come reagire a quello che ci succede… 
Quindi potremmo dire che le cose ci accadono magari anche per caso, ma è certo che le risposte che diamo sono quelle che rientrano nel nostro destino…

Un po’ come accade ai protagonisti del film Serendipity, una donna e un uomo che tengono “dormiente” il loro sentimento, anche se fanno un’altra vita, anche se apparentemente pensano ad altro, anche se entrambi arrivano ad un passo dal matrimonio, ma che poi si ritrovano dopo tanti anni perché il loro incontro era qualcosa che non poteva non determinare un “cambio di rotta”. 

Del film, vi leggo una parte della trama:
New York, periodo natalizio. In un'indaffarata giornata di shopping invernale, Jonathan Trager incontra Sara Thomas quando entrambi cercano di comprare lo stesso paio di guanti nel reparto accessori di Bloomingdale's. Lui vuole regalarli alla fidanzata, lei vuole tenerseli. I due, percependo una mutua attrazione, trascorrono le ore successive chiacchierando nella caffetteria Serendipity e pattinando sul ghiaccio a Central Park. 
Alla fine della serata, Jonathan le suggerisce di scambiarsi i numeri telefonici, ma Sara rifiuta, proponendo che sia il fato e il destino a guidare il loro futuro. Se loro sono destinati a stare insieme, gli dice, troveranno il modo di rientrare l'uno nella vita dell'altra. Entrambi scrivono il nome e numero su un oggetto: lui su una banconota da cinque dollari (che viene subito spesa), e lei su una copia de L'amore ai tempi del colera (che il giorno dopo andrà a rivendere). Se entrambi rientreranno in possesso di questi, vorrà dire che il destino li sta spingendo. 
Fanno anche un'ulteriore prova, prendendo entrambi un ascensore diverso al Waldorf Astoria e guardando se entrambi premono lo stesso numero di piano. Entrambi premono il 23, ma Jonathan ha un contrattempo e giunge troppo tardi a quel piano. Sara se n'è già andata, lasciandogli però un guanto. Ora entrambi ne hanno solo uno.
È passato qualche anno da allora (circa sei). Jonathan sta festeggiando i preparativi per il suo matrimonio con Halley, le rispettive famiglie, il miglior amico Dean e relativa fidanzata. Ogni volta che passa davanti ad un mercatino cerca sempre però quel libro, ed inizia a percepire coincidenze, strane coincidenze (come molte persone che incontra chiamate Sara) come dei segni del destino. Nel frattempo anche Sara è in procinto di sposarsi, con il musicista New Age Lars. Lui è molto preso dalla prossima tournée, e anche Sara, forse trascurata, inizia a sentire il fato spingerla a pensare a Jonathan.


E da qui inizierà la storia che li porterà ad incontrarsi in quella stessa pista di pattinaggio di tanti anni prima… storia che sicuramente sarà stata frutto del caso, ma che credo, era nel destino di entrambi…

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