Questa splendida scena tratta da Il pescatore di sogni, film del regista svedese Lasse Hallstrom, mi ha “ispirato” per una riflessione durante la puntata di Godot pride dello scorso 26 maggio - in onda tutti i lunedì su www.radiogodot.net dalle 21 alle 22,45 - dedicata alla resilienza (ospite in studio: Pierpaolo Valerio, di Action Training Network).
Riporto di seguito il testo il monologo, che si può ascoltare a partire da 1h41’19” fino alla fine della puntata. Link al podcast.
Buona lettura e… buon ascolto!
Abbiamo ascoltato una delle scene più toccanti di un film splendido, Il pescatore di sogni del grande regista svedese Lasse Hallstrom, lo dico chiaramente uno dei miei preferiti che ci ha regalato fantastici film come Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro, il fantastico Chocolat (film che Pierpaolo considero uno dei film per la formazione e che ho usato anni fa per un corso sulla leadership al femminile), The shipping news, Il vento del perdono ed Hachiko.
Questo è un film che racconta un piccolo miracolo, ossia lo sviluppo della pesca al salmone nello Yemen, da parte di uno sceicco locale - mezzo matto, ma profondo sognatore - che ha in testa questa meravigliosa idea e coinvolge uno scienziato, grigio funzionario del Ministero della Pesca inglese (Ewan Mc Gregor) e una consulente di una società che gestisce il patrimonio dello sceicco (la splendida Emily Blunt).
Il film parla di un progetto che non avrebbe un solo motivo per essere portato avanti, se non i soldi dello sceicco e, soprattutto, la sua “vision” e la sua fede incrollabile… ed il progetto dello sviluppo della pesca al salmone nello Yemen diventa anche il “progetto personale” dei due protagonisti che, come nelle migliori favole, scoprono sé stessi e alla fine si innamorano.
Un film bellissimo che ho riscoperto anche grazie al nostro collega Stefano, che me ne ha parlato recentemente ed anzi lo ringrazio per la “dritta”…
In particolare, la scena di cui abbiamo sentito l’audio è una delle più belle del film…
...non è un uomo religioso? chiede lo sceicco
No, no affatto. risponde
Ma lei è un pescatore dottor Alfred...
Mi scusi non la seguo?
Quante ore passa a pescare prima di prendere qualcosa? Decine?
Oh anche centinaia a volte.
Ed è un buon impiego del tempo basandosi su fatti e cifre?
Ma lei persevera con il vento, la pioggia e il freddo... e con ben poche possibilità di successo! Perché? Perché lei è un uomo di fede dottor Alfred!
...e infine viene premiato per tanta fede e costanza, con il pesce.
Con tutto il rispetto, pesca e religione sono due cose diverse eccellenza...
Con eguale rispetto devo dissentire.
No, no affatto. risponde
Ma lei è un pescatore dottor Alfred...
Mi scusi non la seguo?
Quante ore passa a pescare prima di prendere qualcosa? Decine?
Oh anche centinaia a volte.
Ed è un buon impiego del tempo basandosi su fatti e cifre?
Ma lei persevera con il vento, la pioggia e il freddo... e con ben poche possibilità di successo! Perché? Perché lei è un uomo di fede dottor Alfred!
...e infine viene premiato per tanta fede e costanza, con il pesce.
Con tutto il rispetto, pesca e religione sono due cose diverse eccellenza...
Con eguale rispetto devo dissentire.
La fede, questa sconosciuta, che ci fa apparire come possibili le cose impossibili e ci fa vedere cose che nessun altro essere umano vedrebbe… che ci fa scorgere opportunità che nessun altro vedrebbe… non è ottimismo nonostante tutto… è che mi piace pensare che la vita quando ti segna, magari ti da anche la possibilità di superare i segni, in modo che poco a poco diventino cicatrici, da “visitare” ogni tanto per ricordare chi siamo e, soprattutto, da dove veniamo. Altrimenti, non c’è resilienza che tenga…
URL consultato il 29/05/2014.
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