lunedì 2 giugno 2014

Buon 2 giugno!


Di film da dedicare alla ricorrenza del 2 giugno (giorno del referendum istituzionale del 1946, indetto per determinare la forma di stato dopo il termine della seconda guerra mondiale) ce ne sono tanti (uno su tutti, Una vita difficile di Dino Risi, con un cast eccezionale - Alberto Sordi, Lea Massari, Franco Fabirizi, Lina Volonghi, ecc.), ma per ricordare la giornata di oggi volevo dedicare un pensiero ad una recente commedia, Benvenuto Presidente!, di Riccardo Milani, con Claudio Bisio e Kasia Smutniak.

E’ la storia di uno “stralunato” pescatore delle montagne piemontesi - che per vivere fa il bibliotecario - che ha quale unico “pregio” (o difetto?) quello di chiamarsi Giuseppe Garibaldi. Un giorno, a causa di un malinteso e di un grottesco mancato accordo tra i politici, viene eletto per errore presidente della Repubblica Italiana. Da lì inizia un viaggio “paradossale” all’interno della politica italiana che lo porterà a dover fare i conti con i giochi di potere, pressioni di ogni genere e i continui tentativi di estrometterlo perché, pian piano, passando attraverso l’iniziale goffaggine ed impreparazione, inizia ad ottenere risultati ed a generare speranze nell’opinione pubblica (e non solo).

La scena che vi propongo è quella in cui il Presidente annuncia le sue dimissioni… discorso che diventa l’occasione per ricordare a tutti noi non tanto chi siamo, quanto cosa siamo diventati… tanti piccoli comportamenti poco virtuosi che, messi tutti insieme, formano “una grande coperta grigia” sul nostro paese.

Ecco il testo del discorso:   
"Uno come me può soltanto dare una scossa… per cambiare il paese serve gente preparata, gente che conosce le leggi, il protocollo
Non si deve dimettere più nessuno? O forse tu…tu, che punti il dito e dici “I politici sono ladri!” e poi magari evadi le tasse, parcheggi in doppia fila, paghi in nero convinto di risparmiare un po’. Tu che non fai il politico ma ti piacerebbe farlo per poter piazzare i parenti, arraffare qualche cosa anche tu… tu che riesci a fare la TAC in due giorni perché conosci il primario, tu che timbri il cartellino e poi ti imboschi… tu che magari sei anche onesto, ma se vedi qualche amico che fa qualche abuso non dici niente, tanto sono inezie, dai…
Tu non ti puoi dimettere perché non sei rappresentante di niente ma dovresti dimettere la tua furbizia, perché altrimenti i prossimi saranno peggio di questi! Perché questi qua sono figli nostri, di un paese dove le regole non le rispetta più nessuno… già, ma qui i disonesti sono sempre gli altri… ma gli altri chi? GLI ALTRI CHI? GLI ALTRI CHI?".

La scena si conclude con Peppino che se ne va, intonando le note dell’inno di Mameli.
Commedia che fa sorridere, ma che al tempo stesso fa riflettere, perché come diceva anche il Marchese del Grillo “quanno se scherza, bisogna esse seri…”.

Buon 2 giugno a tutti!
Stefano
URL consultato il 02/06/2014.

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