sabato 3 dicembre 2011

Articolo Il Sole 24 ore sulle controversie condominiali

Seppur uscito da qualche giorno (il 21 novembre scorso) mi è capitato sotto mano un interessante articolo de Il Sole 24 ore dal titolo "Come fare pace con i vicini". L'articolo permette di fare il punto su una materia che, secondo le stime Censis-Anaci, "pesa" circa 180.000 cause l'anno; materia inoltre che "sta scaldando i motori" in vista dell'entrata in vigore della obbligatorietà della mediazione, prevista per il prossimo 20 marzo.

Secondo l'articolo è importante che prima di fare ogni valutazione si risponda alle domande seguenti:
1) La controversia riguarda una lite di condominio (riguardante cioè l’operato dell’amministratore o gli spazi e i servizi comuni) o di vicinato (sul comportamento di condomini nei confronti di altri, es. il caso delle infiltrazioni d'acqua tra due alloggi)?
2) Esistono precedenti giurispridenziali che facciano al caso proprio? La materia infatti è continuamente plasmata dalle sentenze dei giudici, tanto da sembrare più soggetta al common law che al diritto romano.
3) I benefici economici sono superiori ai costi? Ad es. se la causa punta a fare cessare un comportamento molesto (un rumore o il parcheggio in cortile) forse il gioco potrebbe non valere la candela.
4) E' possibile trovare un accordo? Riformulo, siamo così convinti che NON sia possibile trovare un accordo? Questa è una domanda basilare, perchè spesso un tentativo negoziale preventivo non viene fatto o viene fatto male. A tal fine, magari potrebbe essere utile coinvolgere l'amministratore o sondare il terreno con gli altri condomini.

Dalle risposte a queste domande deriva una scelta in un senso o nell'altro, fermo restando l'obbligatorietà prossima ventura. Anche perchè, come concludono gli autori, "conciliare un accordo pacifico è sempre la migliore soluzione, soprattutto se l’interlocutore si dimostra ragionevole e forse meno antipatica di quello che si poteva pensare". In breve, se è vero che potremmo essere tutti "in balia" della signora str... ana dell'ultimo piano è altrettanto vero che forse potrebbero esistere modi più efficaci per gestire queste situazioni.

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