martedì 13 dicembre 2011

Mediazione come opportunità di trasformazione personale

In questi giorni sto leggendo un volume molto interessante di Giovanni Cosi e, tra le tante pagine meritevoli di attenzione, trovo questa che mi sembra particolarmente “intonata” come “trait d’union” tra la formazione comportamentale e la formazione sulla mediazione.

“La vera promessa della mediazione consisterebbe nella sua capacità di trasformare la personalità dei soggetti in conflitto e la società in generale. Grazie al suo informalismo e consensualismo, la mediazione infatti permette alle parti di definire in autonomia i loro problemi e i loro scopi, facendo risaltare l’importanza di essi nelle loro rispettive esistenze. Inoltre la mediazione aiuta le parti a sviluppare l’autodeterminazione nel decidere se e come porre fine a una disputa, e le favorisce nel mobilitare le loro risorse personali a questo scopo. Il movimento per la mediazione ha almeno in parte utilizzato queste caratteristiche della procedura per rafforzare nelle parti le loro stesse capacità di governare circostanze avverse di ogni tipo, attuali ma anche future. Chi partecipa a una mediazione guadagna in genere fiducia, rispetto e considerazione in se stesso. In questo consiste l’effetto di ‘rafforzamento’ (empowerment) della mediazione.

Inoltre il carattere privato e non-giudiziario della mediazione offre alle parti un’opportunità non coattiva di contatto e comunicazione. In questo contesto, alla presenza di mediatori addestrati a favorire la comunicazione interpersonale, le parti spesso scoprono che possono esprimere comprensione e riconoscimento reciproco nonostante il conflitto che le oppone. In questa concezione la procedura di mediazione diventa lo strumento per aiutare gli individui a rafforzare le proprie capacità di relazionarsi intorno a problemi. Anche se le parti esordiscono come fieri avversari, la mediazione può sortire l’effetto di produrre tra loro riconoscimento e interesse reciproco in quanto essere umani. In questo consiste l’effetto di ‘riconoscimento’ (recognition) della mediazione.

G. Cosi-G. Romualdi, La mediazione dei conflitti, Giappichelli, Torino, 2010, pp. 105-106.

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