martedì 21 febbraio 2012

Articoli de Il Sole 24 ore - 20 febbraio 2012 – Una sintesi


Sul quotidiano economico-finanziario di ieri sono apparsi alcuni articoli che permettono di fare il punto della situazione sulla mediazione civile e commerciale in Italia, dopo 11 mesi dall’introduzione della obbligatorietà. In particolare, il quadro che emerge (per la “fase 1”, cioè dal marzo 2011) parla di risultati non all’altezza delle aspettative in attesa della “svolta” (la “fase 2” di cui parla Il Sole 24 ore?) rappresentata dal completamento della lista delle materie per cui scatteranno i tentativi obbligatori di mediazione ma anche dalla “sospirata” pronuncia della Corte Costituzionale (i cui tempi, in ogni caso, non sono brevi).

Qualche dato interessante:
- Numero delle procedure. Gli articoli parlano di una stima di circa 80 mila controversie iscritte presso gli organismi accreditati, nei primi dodici mesi di mediazione obbligatoria. Mentre, per quanto riguarda le previsioni future, si parla di 320 mila controversie solo per le materie “neo-obbligatorie” (condominio e RC auto).
- Numero dei mediatori. Il Sole 24 parla di un “esercito” di 40 mila mediatori, anche se non chiarisce se si tratta di numeri effettivi o di stime, visto che in mediatore può essere accreditato con organismi diversi e quindi comparire in più elenchi di organismi contemporaneamente.
- Difficoltà degli organismi. Secondo Luigi Federico Brancia, vicepresidente di Assomediazione, “è segnato dall’incertezza, a partire dalla lunga attesa per la sentenza della Corte costituzionale, che dovrà esprimersi sull'obbligatorietà”. Nel frattempo, diversi organismi riescono a "stare a galla" solo affiancando alla mediazione le attività di formazione, anche se la partecipazione ai corsi è andata via via calando. L’articolo mette inoltre in evidenza le difficoltà degli organismi privati delle grandi città, rispetto alle quali alla scarsità di pratiche da trattare si aggiunge la concorrenza di ordini professionali e camere di commercio. Mentre nei piccoli centri la situazione appare diversa, dove le prospettive sembrano migliori.
- Cultura della mediazione. Di fondo resta una mentalità ancora poco aperta nei confronti della mediazione, anche per la scarsa conoscenza dell’istituto. Come più volte detto in questo e in altri contesti), sarebbe opportuno prevedere iniziative di sensibilizzazione, un po’ come sta accadendo in alcune regioni (es. Toscana, Sicilia, ecc.), dove si prevedono dei seminari di informazione sulla mediazione all’interno delle scuole di diverso ordine e grado. Ma anche organizzare iniziative di sensibilizzazione e approfondimento anche per i media (come peraltro riportato anche in un precedente post). Infatti, per es., anche Il Sole 24 ore parla di “giudici alternativi” evidenziando una scarsa conoscenza dell’istituto e del ruolo del mediatore.

Concludo con un punto che non mi è chiaro. In uno degli articoli si parla di “conciliazioni buone e cattive”, intendendo con le prime “le conciliazioni che fanno ottenere alla parte tutto quello cui ha diritto [ndr ribadisco, “tutto quello cui ha diritto”…], o almeno ci si avvicinano […] ovvero le conciliazioni che riescono a trovare un soddisfacente punto di equilibrio tra le parti” e con le seconde “conciliazioni dove il creditore, sotto la spada di Damocle delle siderali durate del processo, si sente costretto ad accettare che il suo credito venga enormemente decurtato”. “[…] Quando si tratta di soldi, molto spesso il creditore preferisce ottenerne ‘pochi, maledetti e subito’, magari con l’assistenza del mediatore, piuttosto che tutti e benedetti dal giudice, ma chissà quando”. Ora, fatta la premessa che nella mediazione contano gli interessi e quindi, a mio avviso, non sarebbe possibile fare una valutazione generale su ciò che è giusto è ciò che è sbagliato, perché bisognerebbe entrare nel dettaglio delle soluzioni “appropriate”, rispetto alla controversia, alle persone e alle situazioni specifiche, al tempo stesso mi domando: è la mediazione che in questi casi è “cattiva” di suo o è il sistema giudiziario talmente inefficace da rendere di fatto impossibile ogni altra alternativa?

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