martedì 12 giugno 2012

Iannini: “Mediazione, strumento indispensabile”

Parte 1


Parte 2




Nel corso del convegno “Il giusto rapporto tra giurisdizione e mediazione”, svoltosi il 6 giugno scorso presso la Corte d’Appello di Milano, con il suo intervento Augusta Iannini, Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, ha fatto il punto della situazione sulla mediazione.

Inizia parlando di “rivoluzione”, effettuata al Legislatore attraverso l’introduzione della mediazione, «strumento che ha suscitato nel paese un dibattito che non si vedeva da anni».

Passa poi in rassegna i tre tipi di mediazione, che riguardano:
- L’obbligatorietà. Strumento indispensabile che, sebbene abbia prodotto un “meccanismo protetto” che non condivide, è necessario per la trasformazione culturale nel nostro paese. Tuttavia, sulla base dei risultati ottenuti, in un tempo medio-lungo (3-5 anni) si potrebbe decidere di toglierla.
- La mediazione delegata dal giudice. Il suo obiettivo è soprattutto l’effetto deflattivo.
- La clausola di mediazione. La Iannini sottolinea l’importanza di effettuare una ricerca mirata (da parte di Confindustria o Camere di Commercio) per riuscire a capire quanti contratti hanno la clausola di mediazione, che potrebbero rappresentare un utile strumento di prevenzione delle controversie.

Di questi, l’attenzione della Iannini va soprattutto verso la mediazione delegata, rispetto alla quale sottolinea la necessità di arrivare a delle Convenzioni tra magistratura e organismi di mediazione per definire quali tipi di controversie potrebbero essere affidate con maggiore efficacia alla mediazione. Inoltre, andrebbe fatta un’attenta valutazione se trasformare l’invito del giudice in un vero e proprio obbligo per le parti.

Nella seconda parte il Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero passa a parlare degli organismi di mediazione e degli enti di formazione. La Iannini auspica che in qualche modo il sistema venga “alleggerito” («La coperta è diventata un’imbottita»), in modo che siano presenti sul mercato solo quelli che assicurino qualità ed efficacia al sistema. Sottolinea l’importanza di prevedere delle cause di cancellazione, come ad es. la mancata risposta alle statistiche, e un meccanismo efficace di controlli.

Inoltre, affronta un tema “caldo”, il trend di comparizione che resta ancora a livelli non soddisfacenti, rispetto al quale lamenta la resistenza di una parte dell’avvocatura, anche in relazione alle ultime materie (RC auto e condominio) per cui è entrata in vigore l’obbligatorietà. La Iannini sottolinea che non servono altre sanzioni, come richiesto da qualcuno, mentre possono essere utili altri incentivi (un aiuto potrebbe arrivare dal decreto-liberalizzazioni che prevede incentivi per i professionisti che svolgono attività stragiudiziale), anche se, ritiene, non sia il momento opportuno per prevedere un aumento del credito d’imposta.

Nella parte conclusiva del suo intervento il Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia sottolinea che la chiave della mediazione non è l’obbligatorietà, ma l’affermarsi di una volontarietà consapevole.  Lo stato non può imporre ai cittadini alcun strumento; deve invece preoccuparsi di mettere a loro disposizione gli strumenti tra cui scegliere. «E’ un atto di libertà e di autodeterminazione».

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