venerdì 14 marzo 2014

Mio articolo su "Formazione e cambiamento"


Domenico Lipari, docente a Roma Tre ed esperto di formazione e comunità di pratica, mi ha chiesto di fare il punto della situazione sulla formazione in materia di mediazione civile e commerciale per la rivista di cui è Direttore Scientifico, ossia Formazione e cambiamento, rivista del Formez PA - Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento delle PA.

Il titolo è La “sfida” della qualità nella formazione nella mediazione civile e commerciale: criticità e prospettive, in Formazione e cambiamento. Riporto il link alla fine del post. 

Ringrazio Mimmo, perché mi ha permesso di parlare di mediazione all’interno di una delle riviste italiane più lette nel mondo della formazione.


In breve, ritengo che la formazione, come del resto l’intero settore della mediazione, sia ancora poco “umanistica” e molto focalizzata sugli aspetti  “tecnico-giuridici” e che il profilo dei docenti sia ancora centrato sull’essere “esperto” dei contenuti più che sull’essere “formatore”, nel senso di facilitatore dell’apprendimento. Che poi, in fin dei conti, il mediatore dovrebbe essere un facilitatore ed un gestore del metodo, prima ancora che un tecnico… o no?

Ne va non solo dello stile personale di formazione (e già questo sarebbe di per sé importante, perché ai fini della piena efficacia della formazione stessa il formatore dovrebbe essere “un professionista dei processi di apprendimento” e non qualcuno “prestato” alla formazione da categorie professionali che sostanzialmente si occupano di altro) ma anche di metodi e strumenti utilizzati dai docenti in un’attività particolarmente delicata, come quella della formazione dei mediatori (50 ore - o le 18 di aggiornamento - sono poche, d’accordo, ma se fatte bene rappresentano tuttavia un buon viatico).

Spero solo che le mie parole (come quelle di altri colleghi su questo tema), non resteranno semplicemente “incise sulla sabbia”, anche se a leggere oggi che le future modifiche del D.m. 180 nulla prevedono sui requisiti per formatori ed enti di formazione, onestamente non fanno ben sperare… Ne va della qualità non solo della formazione, ma dell’intero “sistema” della mediazione.

Dall’articolo estrapolo una splendida citazione (di Alberto Hurtado, gesuita cileno impegnato nell’attività sociale e scrittore), in tal senso molto significativa:
“E' più facile insegnare che educare,
perché per insegnare basta sapere, 
mentre per educare è necessario essere”.

E dopo una citazione come questa Totò avrebbe detto… “E ho detto tutto…”. 
Buona lettura,
Stefano

Nessun commento:

Posta un commento