martedì 30 dicembre 2014

Buon 2015 da FormaMediAzione

Benvenuto futuro, perché anche di questo è fatta, nel presente, la rielaborazione del passato…

Fine anno, tradizionale momento per fare un bilancio, perché, volente o nolente, rappresenta un momento di chiusura di qualcosa che stiamo lasciando e di apertura verso un mondo nuovo, il nostro mondo, quello relativo al prossimo anno, qualcosa che stiamo per affrontare e che, ancora, non conosciamo… 

Pur essendo un uomo-Bilancia (ascendente pavone), dico che tuttavia - sembra un contraddizione - non ho mai amato i “bilanci”, perché sembra quasi che per farlo ti servano due matite (ad es. una rossa ed una blu) per tracciare righe a fondo pagina che sintetizzano quello che va lasciato dentro e quello che, invece, va tenuto rigidamente “fuori”.

Per carità, non è che io non faccia anche questo… un po’ per sopravvivenza, un po’ per sano pragmatismo, un po’ perché, essendo uomo, più di tanto (anzi, più di tante cose) non riesco a gestire, è chiaro che arriva sempre il momento di decidere per cosa impegnarsi, investire il proprio tempo e le proprie risorse (mentali, prima ancora che fisiche e/o economiche); in definitiva, in cosa credere e cosa, invece, lasciar andare, al proprio destino, sperando che per queste persone e queste situazioni tutto vada per il meglio… Tuttavia, ho sempre avuto la tendenza ad accogliere tutto quello che mi è capitato perché penso che, in fin dei conti, tutto quello che ci accade fa parte del nostro cammino… le cose positive, come quelle meno…

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Da giorni si rincorrono nei social network e nei media i post o le dichiarazioni su cosa sia stato e che significato abbia avuto l’anno che sta per finire e la cosa che mi ha colpito (e che, più o meno mi colpisce sempre) è che si trovano spesso risposte su quanto sia stato difficile complicato questo anno… e questo, più o meno, si ripete alla fine di ogni anno. 

Sembra quasi che si viva, anno dopo anno, nella metaforica condizione di attesa dei protagonisti del dramma di Samuel Beckett, Aspettando Godot… aspettiamo qualcosa (o qualcuno) per poi scoprire, chissà quando e chissà come, che questo qualcosa (o qualcuno) non verrà né oggi, né domani, né nel prossimo anno, forse mai… 

Parafrasando una famosa frase di John Lennon, potremmo dire che la vita è quello che ci accade mentre stiamo aspettando qualcos’altro… quindi forse, in fin dei conti, questo fantomatico signor Godot siamo noi, con la nostra vita, con le cose buone e quelle meno buone che facciamo…

Io non voglio fare da bastian contrario e dire che va sempre tutto bene, anche se da profondo e “incorruttibile” ottimista e sognatore, voglio sempre cercare il lato positivo, o meglio gli spunti di riflessione, anche nelle situazioni più difficili e complicate (anzi, forse soprattutto in queste), perché ritengo che solo da questi si possa crescere e migliorare, anno dopo anno.

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Per questo in questo penultimo giorno del 2014, vorrei fare, dalle colonne del mio blog, gli auguri che il nuovo anno dia ad ognuno di noi la possibilità di vivere pienamente i propri giorni, con lo sguardo rivolto al presente, considerando il passato per quello che è, tuttavia senza che questo impedisca di focalizzare la propria attenzione al futuro. 

D’altra parte un bella citazione di William Shakespeare ci invita a non farci rovinare il presente da un passato che non ha futuro… è un suggerimento che viene da lontano, ma che può portarci altrettanto lontano… nel 2015, come in tutti gli anni a venire…

Come al solito, dato che non sono capace di esternare un pensiero che non abbia anche un “riflesso” (almeno) in una canzone voglio dedicare a tutti i miei amici un brano e una poesia. 

Cominciamo dalla canzone, la splendida Il tramonto, di Mario Venuti. Brano che unisce melodia a suoni di “algida” elettronica, che rappresentano una metafora di questi giorni in cui l’inverno sta mostrando le sue note più fredde.


Pe quanto riguarda invece la poesia, voglio riportare la splendida Ti auguro tempo di Elli Michler.
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull'orologio.

Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

Vi auguro che il 2015 vi porti (e mi porti) tempo, da dedicare a noi stessi, alle cose ed alle persone a cui teniamo e che ci danno “passione”… Tanti auguri da FormaMediAzione… e facciamo in modo che il futuro, una volta tanto, sia meglio di quello di una volta… non dipende solo da noi, certo, ma dipende anche da noi...

Cerathustra

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