Ieri, a conclusione del primo corso per mediatori-medici organizzato dall’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, grazie ad un collega ho “scoperto” il quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, dal titolo “Il mediatore o Ritratto del Signor Giuseppe Giani”.
Il quadro è del 1891 e raffigura un uomo seduto in un interno domestico, davanti a un camino, con le mani poggiate sulle ginocchia. Indossa un completo marrone, porta una bombetta, un bastone in legno e ha in bocca la pipa.
Il dipinto è in esposizione al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.
Giuseppe Pellizza da Volpedo è un pittore italiano della seconda metà dell’800, dapprima “divisionista”, poi esponente della corrente sociale ed è l’autore del celeberrimo Quarto Stato, vera allegoria del mondo del lavoro subordinato e delle sue battaglie politico-sindacali.
Tornando alla figura, visto che si parla di mediatore, sicuramente è una figura un po’ “fuori dal tempo”, almeno se consideriamo la figura del mediatore come la potremmo immaginare ai giorni nostri. Tuttavia, l’aspetto offre lo spunto per qualche riflessione, ad es. sulla postura, ieratica, tranquilla, consapevole. La pipa in bocca, le mani distese lungo le gambe, posa accogliente. Un “tono” sicuro di se, anche se non saccente.
In breve... mi da sensazioni positive, certamente "datate", tuttavia positive... Ed a a voi, che sensazioni da?
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