mercoledì 28 gennaio 2015

Lettera aperta a Renzi ed Orlando (da L'Altrapagina)

Manuale del Mediatore civile
La recente sentenza del TAR ha determinato una situazione particolare all’interno del settore della mediazione civile e commerciale (vedi post), che, a partire dal 2010, sta vivendo periodi di alti e bassi, anche in seguito a ricorsi respinti, sentenze dai risvolti “spiazzanti”, circolari che invece di chiarire fanno ancora più confusione, interpretazioni “creative”, ecc. ecc.


E tutto mette a dura prova la pazienza di chi, ogni giorno (nonostante tutto), prova a fare della mediazione uno strumento davvero utile per il cittadino… ed allora, a questa “ennesima prova di resilienza”, organismi e mediatori, enti e formatori rispondono cercando di dare vita ad una “armonia” che è sempre stata complicata da realizzare al nostro interno.

Prova ne è questa lettera aperta a Renzi ed Orlando, dopo la sentenza del TAR… la riporto volentieri nel mio blog (da L’Altrapagina). Aldilà dell’iniziativa, spero che sia l’occasione per un dialogo all’esterno ed all’interno del nostro mondo…
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Mediatori e Organismi di Mediazione fanno squadra: lettera a Renzi e Orlando dopo sentenza TAR

Ecc.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Dott. Matteo Renzi
Ecc.mo Sig. Ministro della Giustizia
Dott. Andrea orlando

Il Coordinamento Unione Organismi e Mediatori è un comitato spontaneo di rappresentanti di organismi di mediazione, mediatori e formatori, nato a seguito della pronuncia del T.A.R. Lazio – Prima Sezione – N. 11235/2010 REG.RIC., con la quale è stato abolito l’obbligo a carico delle parti di corrispondere agli Organismi di Mediazione le spese di avvio della procedura (pari ad € 40,00/80,00 oltre I.V.A.) all’atto di presentazione di un’istanza di mediazione.

Con lo stesso provvedimento è stato abolito l’obbligo di formazione continua dei mediatori e di svolgere i tirocini assistiti.

L’abolizione delle spese di avvio comporta un notevole nocumento agli Organismi di Mediazione pubblici e privati, in quanto la già esigua somma che le parti coinvolte nel procedimento erano tenute a versare, costituiva il minimo corrispettivo dovuto per la fornitura di un servizio di pubblica utilità richiesto dallo Stato e dalla Unione Europea. Gli Organismi italiani non hanno alcuna altra entrata, visto che dallo Stato non ricevono aiuto economico. Ma la Mediazione non è solo un adempimento che gli Organismi si sono assunti a seguito del recepimento di una direttiva europea: è uno strumento di civiltà che, oltre a sortire notevoli effetti sulle relazioni sociali e sul deflazionamento del carico dei tribunali, genera anche un notevole risparmio economico per l’Amministrazione della giustizia, creando contestualmente notevoli entrate a favore del bilancio dello stato, in termini di I.V.A., di IRPEF a carico dei professionisti coinvolti e di IRES gravante delle società che la gestiscono, il tutto in in un settore che sta fornendo un notevole contributo alla deflazione del carico degli uffici giudiziari e che rappresenta un ambito di civiltà giuridica e sociale.

Infatti, molto spesso, le parti in conflitto trovano nella Mediazione un modo per definire controversie che, da un lato avrebbero intasato i tribunali e dall’altro avrebbero ingenerato notevoli problematiche personali e relazionali.

Per tutti questi motivi, riteniamo che urga che il governo emani, in tempi assolutamente brevi, un decreto legge di modifica dell’art. 17, comma 5-ter, del d.lgs. 28/2010, il quale prescrive che:

“Nel caso di mancato accordo all’esito del primo incontro, nessun compenso è dovuto per l’organismo di mediazione”.

Si ricorda alle SS.VV. che la gratuità della mediazione presenta profili di incostituzionalità per palese violazione dell’art. 36 della Costituzione, in quanto per potersi svolgere la procedura, occorre la nomina di un Mediatore che, per effetto di tale nefasta norma, dovrebbe essere costretto a lavorare senza percepire tretribuzione alcuna.

Da ciò si evince che, alla luce della citata Sentenza, si è andata a determinare una situazione di estrema gravità che va immediatamente sanata.

Stanti tali premesse, il Coordinamento chiede formalmente e fermamente che venga introdotta la seguente modifica all’art. 17 comma 5-ter del novellato decreto 28/2010:

Dopo la parola mediazione, che chiude il comma 5-ter, aggiungere il seguente periodo: “Restano salve e dovute le spese vive sostenute dall’Organismo al fine di consentirgi di svolgere efficacemente il servizio di Mediazione. Tali spese , quantificate forfettariamente, sono dovute, a titolo di rimborso, da ciascuna parte per lo svolgimento del primo incontro per un importo pari ad euro 40,00 per le liti di valore fino a 250.000,00 e pari ad euro 80,00 per quelle di valore superiore, oltre alle spese vive documentate che sono versate dall’istante al momento del deposito della domanda di mediazione e dalla parte chiamata alla mediazione al momento della sua adesione al procedimento”.

In ogni caso, in seguito e per effetto della Sentenza de quo, gli organismi di Mediazione sono inibiti a svolgere le procedure e si troveranno costrette a rifiutare depositi effettuati a titolo gratuito.

Per evitare ciò il Ministero della Giustizia, in alternativa alle modifiche legislative su esposte, deve rendersi garante dello svolgimento delle procedure, rimborsando agli Organismi le spese sostenute o attribuendo tutti i costi a parte attivatrice, la quale potrà decurtarli dalle spese per il Contributo Unificato dell’eventuale futuro giudizio.

Invitiamo, pertanto, le SS.VV. ad un incontro “de visu”, da realizzarsi nel più breve tempo possibile al fine di poter spiegare meglio le nostre ragioni e migliorare insieme un istituto giuridico che ha il pregio di sortire esclusivamente vantaggi a favore di tutti i soggetti coinvolti.

Si resta, pertanto, a disposizione per concertare qualsivoglia miglioramento dell’istituto che codesto Governo volesse apportare, ma si rimarca fortemente che in assenza delle spese di avvio della mediazione e delle spese vive sostenute dagli Organismi, non potrà a breve essere garantito più alcun servizio ai cittadini.
                                                                    
Il Comitato Unione Organismi e Mediatori


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