Il 7 giugno scorso è stato pubblicato sul
sito di Mondo ADR una bella
riflessione di Pier Luigi Vigna dal
titolo “Mettere in campo un sistema serio
di controlli”.
In esso
troviamo alcune considerazioni molto interessanti su diversi temi riguardanti
la mediazione:
- Risparmio di tempo. «Secondo
uno studio pubblicato sul sito del Parlamento europeo, se tutte le cause civili
in Italia passassero prima per la mediazione sarebbe sufficiente un tasso di
successo del 4% perché si generino risparmi di tempo. Quando una lite su due si
risolve mediando, non 4 su cento, il risparmio per la collettività è quindi
astronomico».
- Cambio di prospettiva. «La
rivoluzione [culturale] consiste
nel mettere al centro la lite e i suoi protagonisti (cittadini e aziende),
invece del processo e i suoi professionisti (giudici e avvocati)».
- Opposizione aprioristica. «Dal punto di vista del cittadino fruitore di quel
servizio, opporsi aprioristicamente alla richiesta dello Stato di comportamenti
più virtuosi in materia di accesso alla giustizia — tra cui appunto il maggior
utilizzo della mediazione – secondo me è come invocare il diritto a non fare la
raccolta differenziata dei rifiuti, finendo per intasare l’unico grande
contenitore, ossia il processo civile, in cui finisce tutta la domanda di
giustizia. Occorrono invece più contenitori, ossia molteplici sistemi di
risoluzione delle controversie, e norme coraggiose per incentivare, a seconda
dei casi, l’uso degli uni o degli altri, e in particolare del più appropriato a
seconda delle circostanze».
- Comportamenti scorretti di alcuni organismi. Alcuni «retrodatano
il ricevimento delle istanze di mediazione (per accaparrarsi istanze presentate
dalla parte più diligente a un altro organismo), richiedono indennità non
dovute (ad esempio per il rilascio del verbale positivo di mediazione) e
addirittura formalizzano convenzioni basate sulla “retrocessione” di parte
delle indennità di mediazione versate dalla parte istante».
- Necessità di controlli seri. «Il Governo intervenga con delle linee guida che, senza
togliere libertà al mercato, prevengano degenerazioni che non sono, tra
l’altro, nell’effettivo interesse di alcuno».
Concordo in pieno con molto
delle affermazioni di Vigna… il destino
della “fase due” della mediazione (che sembra essere partita nel migliore
dei modi, visto il costante aumento del numero di istanze presentate presso gli
organismi e del tasso di comparizione delle parti), infatti, è strettamente legato all’efficacia di tali
controlli. Speriamo che il Ministero ascolti questa e le tante altre voci
al riguardo…
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