lunedì 11 giugno 2012

Articolo su Mondo ADR


Il 7 giugno scorso è stato pubblicato sul sito di Mondo ADR una bella riflessione di Pier Luigi Vigna dal titolo “Mettere in campo un sistema serio di controlli”.

In esso troviamo alcune considerazioni molto interessanti su diversi temi riguardanti la mediazione:
- Risparmio di tempo. «Secondo uno studio pubblicato sul sito del Parlamento europeo, se tutte le cause civili in Italia passassero prima per la mediazione sarebbe sufficiente un tasso di successo del 4% perché si generino risparmi di tempo. Quando una lite su due si risolve mediando, non 4 su cento, il risparmio per la collettività è quindi astronomico».
- Cambio di prospettiva. «La rivoluzione [culturale] consiste nel mettere al centro la lite e i suoi protagonisti (cittadini e aziende), invece del processo e i suoi professionisti (giudici e avvocati)».
- Opposizione aprioristica. «Dal punto di vista del cittadino fruitore di quel servizio, opporsi aprioristicamente alla richiesta dello Stato di comportamenti più virtuosi in materia di accesso alla giustizia — tra cui appunto il maggior utilizzo della mediazione – secondo me è come invocare il diritto a non fare la raccolta differenziata dei rifiuti, finendo per intasare l’unico grande contenitore, ossia il processo civile, in cui finisce tutta la domanda di giustizia. Occorrono invece più contenitori, ossia molteplici sistemi di risoluzione delle controversie, e norme coraggiose per incentivare, a seconda dei casi, l’uso degli uni o degli altri, e in particolare del più appropriato a seconda delle circostanze».
- Comportamenti scorretti di alcuni organismi. Alcuni «retrodatano il ricevimento delle istanze di mediazione (per accaparrarsi istanze presentate dalla parte più diligente a un altro organismo), richiedono indennità non dovute (ad esempio per il rilascio del verbale positivo di mediazione) e addirittura formalizzano convenzioni basate sulla “retrocessione” di parte delle indennità di mediazione versate dalla parte istante».
- Necessità di controlli seri. «Il Governo intervenga con delle linee guida che, senza togliere libertà al mercato, prevengano degenerazioni che non sono, tra l’altro, nell’effettivo interesse di alcuno».

Concordo in pieno con molto delle affermazioni di Vigna… il destino della “fase due” della mediazione (che sembra essere partita nel migliore dei modi, visto il costante aumento del numero di istanze presentate presso gli organismi e del tasso di comparizione delle parti), infatti, è strettamente legato all’efficacia di tali controlli. Speriamo che il Ministero ascolti questa e le tante altre voci al riguardo…

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