Si è svolta ieri a Roma (Università LUISS Guido
Carli) la Tavola rotonda dal titolo "Il peso della durata del processo nello sviluppo economico. ADR e misure alternative alla giurisdizione".
Nel corso di questa è intervenuta il Ministro Paola
Severino, la quale ha affermato: “La
corte ha dichiarato l'incostituzionalità' dell'obbligatorietà per eccesso di
delega; occorre attendere le motivazioni per costruire la norma in maniera
diversa oppure reintrodurla in forma corretta secondo le motivazioni della
corte. Probabilmente la norma verrà' riformulata su alcuni aspetti in relazione
all'esperienza di questi 2 anni“.
Sulla stessa linea altri partecipanti, tra cui la
Senatrice Anna Finocchiaro, che ha ribadito: ”Non mettiamo mano all'istituto della mediazione se non conosciamo le
motivazioni della sentenza della corte costituzionale”.
Si conferma, quindi, una comune linea di tendenza
favorevole alla rivisitazione omogenea del D. lgs. 28/2010, fondata su due
principali presupposti: il rispetto delle motivazioni della Consulta ed il
superamento normato degli elementi di criticità emersi in questi due anni.
Spero si prenda spunto da questa fase di "transizione" per impostare
REALMENTE e FINALMENTE la fase 2, nella quale, eventualmente, rivedere alcuni aspetti "critici", tra cui i
requisiti per l’accesso alla professione di mediatore (vedi post di ieri –
link), ma anche quelli per diventare formatore, rispetto ai quali auspico che
si introducano elementi “certi” che attestino le competenze di gestione dell’aula
(in modo che i docenti siano davvero “formatori” e non solo “esperti dei
contenuti”). Ricordo sempre che la "qualità" dei mediatori passa
Ringrazio l’amico Enzo per il suggerimento.
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