Sabato al master mi hanno parlato di questo "pezzo" della Mannoia e così, per averla sempre apprezzata come ottima interprete della musica italiana, ho voluto leggere le sue parole.
Oltre che molto toccanti, secondo me rappresentano anche un ottimo "manifesto" per la "formazione" più importante, quella dell'essere umano...
Consiglio di ascoltarle con sottofondo di Ludovico Einaudi :)
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Che cosa evoca oggi la parola rivoluzione? Che
cos’è oggi rivoluzionario? Viviamo in una sorta di mondo alla rovescia, dove
l’illecito è diventato normale, dove i politici fanno spettacolo e gli attori,
i cantanti, i comici, si occupano della politica.
Dove viene scambiato il
diritto per il favore. Dove la cultura è giudicata superflua e dispendiosa,
praticamente inutile. Dove chi dovrebbe dare il buon esempio si vanta delle sue
malefatte e giudica stupido chi si ostina a credere nella legalità, e lo
discredita, lo calunnia, lo annienta.
E la parola rivoluzione assume un
significato più profondo, che riguarda anche il comportamento di ognuno di noi. Provo a fare un elenco di quello che per me oggi è rivoluzionario:
Rivoluzionario è il coraggio, rivoluzionaria è la
sobrietà, l’educazione, la cultura, l’arte, rivoluzionario è il diritto alla
scuola, al lavoro, alla salute, rivoluzionario è l’accesso alla conoscenza,
rivoluzionario è il rifiuto della volgarità, anche quella dilagante
dell’ostentazione del lusso, rivoluzionario è il rifiuto della violenza, anche
quella verbale, rivoluzionario è dire a chi cerca di corromperti: “No, grazie”.
Rivoluzionario è insegnare ai propri figli il rispetto di tutte le diversità,
l’accoglienza, la compassione, la fratellanza, la capacità e la volontà di
provare a condividere il dolore degli altri, rivoluzionario è combattere il
pregiudizio, rivoluzionaria è la ricerca della bellezza, rivoluzionario è
spegnere la televisione e dedicarsi ai propri cari, coltivare delle passioni,
continuare a giocare, rivoluzionario è il sorriso, la gentilezza, l’umiltà, il
saper ridere anche di noi stessi e delle nostre miserie, rivoluzionaria è la
semplicità, il godere di un buon cibo, di un buon vino.
Rivoluzionario è
divertirsi ballando fino alle quattro del mattino senza bisogno di additivi
chimici, rivoluzionario è guardarsi allo specchio senza vergognarsi di ciò che
vediamo riflesso, rivoluzionario è non sentirsi al centro dell’universo e
guardare altro oltre noi stessi, rivoluzionario è fare bene il proprio lavoro
qualsiasi esso sia, rivoluzionaria è l’onestà, anche e soprattutto quella
intellettuale, rivoluzionaria è l’etica, rivoluzionario è il coraggio delle
proprie idee.
Rivoluzionario è chiedersi sempre che cosa si nasconda dietro le
notizie dell’informazione ufficiale, non smettere mai di cercare, ragionare con
la propria testa e porsi sempre delle domande, rivoluzionario è
l’approfondimento contro la superficialità, rivoluzionario è il giornalismo
della “seconda domanda”, rivoluzionario è non piegare la testa di fronte ai
potenti, chiunque essi siano. Rivoluzionario è schierarsi sempre dalla parte
degli ultimi, chiunque essi siano.
Rivoluzionaria è la curiosità, la libertà di
pensiero, rivoluzionaria è la coerenza, la gratitudine, la capacità di chiedere
scusa, rivoluzionaria è la dignità, il rispetto, il perdono, rivoluzionaria è
l’indignazione per l’ingiustizia ovunque si verifichi e avere il coraggio di
gridarla, rivoluzionario è combattere l’avidità che è il più pericoloso dei
mali, rivoluzionario è dare un senso alla propria vita rivendicando il diritto
alla felicità ma avendo la consapevolezza che questo non passa solo attraverso
il denaro.
Rivoluzionario è fare ognuno il proprio dovere di cittadino
ricercando sempre laverità, che è la più grande delle rivoluzioni.
Ringrazio Teresa per la segnalazione...
Tratto da Il Fatto quotidiano.
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