Sempre da Mediation Hub (link) la seconda parte dell'intervista ad Isabella Buzzi.
Anche questa mette in evidenza diversi aspetti interessanti e rappresenta, a suo modo, un piccolo "vademecum", con tanti suggerimenti su comportamenti efficaci da tenere in mediazione.
In apertura Isabella ritorna sull'importanza del setting e suo suo uso "strategico" ai fini dell'obiettivo (la trasformazione del conflitto).
Poi sottolinea l'importanza della preparazione (rispetto alla quale notiamo una differenza del tipo di preparazione tra un procedimento di mediazione civile e commerciale ed uno di mediazione familiare); inoltre, sulla preparazione mi pare molto importante il "quarto d'ora di decompressione" (per entrare meglio nel clima) che cerca di ritagliarsi prima di ogni procedimento.
Sempre rispetto alla preparazione (ma anche riguardo le capacità del mediatore), le sue parole mi fanno poi venire in mente una cosa che dico sempre in aula, ossia che l'attività del mediatore è composta da una grande preparazione e dalla capacità di cogliere gli spunti che derivano dalle dinamiche che avvengono durante la mediazione.
Infine, trovo molto utili gli spunti che offre quando parla delle sue attività in caso di stallo delle trattative tra le parti. Ringrazio ancora una volta Isabella (e Jacopo) perché la sua testimonianza è una sintesi molto efficace che contiene le "buone pratiche" per una Mediazione con la M maiuscola...
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