Da AIF Learning news del mese di Aprile 2013 (anno VII - n. 4 - link), uno splendido contributo sull'intelligenza e la creatività.
L'articolo di Graziano Benfenati, infatti, permette, con grande capacità di sintesi, di cogliere quali siano alcuni interessanti contributi di pensiero che si muovono dietro due elementi fondamentali della mente umana, talvolta presentati anche in termini antitetici.
In generale, è questo il senso dell'articolo, la creatività è da considerarsi come l'elemento per fare il "salto di paradigma", soprattutto in un contesto, quello attuale, in cui i tradizionali modelli di apprendimento ed istruzione sembrano segnare il passo.
Benfenati ricorda alcuni importanti approcci:
- Quello di Ivan Illich: una "rivoluzione" nel campo del sapere, visto che riguarda un approccio personalistico all'apprendimento, anche basato su internet, i social network, in una sorta di "wiki-training";
- Quello di Ken Robinson: ancora poco conosciuto in Italia, che si basa su una evoluzione, che si può sintetizzare come "insegnare con creatività, insegnare la creatività". Il concetto-base è che si deve passare da un approccio "quanto sei intelligente?" a "in che modo lo sei?", mettendo in evidenza il "tipo" di intelligenza prevalente in ognuno di noi.
- Richard Bandler: basato sulla Programmazione neuro-linguistica (PNL).
Un ultimo aspetto interessante è la distinzione tra intelligenza "convergente" (in cui la soluzione ad un problema si cerca all'interno dei suoi parametri - mi viene in mente a tal proposito anche il "pensiero verticale" di Edward De Bono) ed intelligenza divergente (in cui il problema viene "ribaltato" - pensare fuori dagli schemi - molto simile, almeno come concetto, al "pensiero verticale" di De Bono).
In breve un bel contributo per riflettere, in senso lato, su cosa significhi "essere creativi"...
Ricordo che su Ken Robinson, trovate nel mio blog anche questo post di un anno fa (link).
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