mercoledì 16 settembre 2015

Gli archetipi, uno strumento di evoluzione personale

Lunedì scorso è iniziata la mia nuova stagione a Radio Godot (link al podcast). L’argomento che tratterò quest’anno è (solo in apparenza) un po’ diverso rispetto a quello della scorsa stagione. 

Ritengo, infatti, che, a proposito di crescita e sviluppo personale, sia arrivato il momento di cambiare indirizzo ed intraprendere strade diverse, che richiedono riflessione, lavoro ed attenzione su sé stessi…

Così, quest’anno vorrei affrontare un tema che ho avuto modo di approfondire in un progetto formativo che abbiamo seguito mesi fa con la mia società: gli archetipi. La parola archetipo deriva dal greco antico, arché (che significa “originale”) e tipos (che significa “modello”). Nella psico-analisi, rappresentano una sorta di “prototipo universale” delle idee, attraverso il quale l’individuo interpreta ciò che osserva e sperimenta. Per Carl Gustav Jung gli archetipi rappresentano l’immagine primordiale dell’inconscio collettivo.


Il concetto alla base di questi è semplice: dentro ognuno di noi convivono più archetipi, che definiscono il “mosaico” della nostra anima. Per questo motivo è importante essere consapevoli della loro esistenza e metterli in “azione”, analizzandoli, facendoli propri, ma anche modellandoli, sviluppandoli in vista di una sintesi, per poter vivere con il fine di arrivare ad una piena armonia, con sé stessi e con gli altri.

Gli archetipi rappresentano, inoltre, una risorsa. Per questo motivo, attraverso l’immersione nella metafora legata alla visione del mondo, che ogni specifico archetipo permette, avremo l’opportunità di divenire maggiormente consapevoli dell’esistenza di punti di vista diversi dal nostro. Questo ci permetterà di allargare i nostri orizzonti, attraverso l’acquisizione di diverse prospettive. Su queste, Jung ha detto che “cambiare cappello significa cambiare idee. Avere un’altra visione del mondo”. Ecco quindi che gli archetipi permettono l’acquisizione di diverse prospettive, che concorrono alla formazione di una sintesi che le integra, mettendole fianco a fianco.

Perché questo tema?

Ho pensato di trattare questo tema perché ritengo siano un ottimo strumento
di evoluzione personale, capaci di dare pieno sviluppo alle potenzialità delle persone. E allora, dato che l’obiettivo della mia trasmissione è - facendo seguito all’obiettivo della scorsa stagione - quello di fornire spunti di riflessione sullo sviluppo personale ed organizzativo - dato anche il mio lavoro - penso che gli archetipi siano proprio qualcosa che rappresentano il punto di incontro che deriva dall’integrazione tra competenze e caratteristiche, delle persone e dei gruppi.

Per sviluppare il tema ogni settimana, insieme ad un ospite diverso - anche attraverso incursioni telefoniche (la prima, Silvia Piazzolla, già lunedì scorso), tratteremo un archetipo diverso o un tema ad esso collegato. Per fissare in ogni puntata una diversa “immagine” che andrà a rappresentare un frammento, la tessera di un mosaico più ampio che è dato proprio dall’incontro tra tutti questi “modelli originali”. 

Non sono uno psicologo né filosofo, per cui la mia ottica sarà quella del formatore esperienziale e metaforico, con una grande passione per le cose che riguardano le emozioni e la vita in generale. Per cui il taglio che darò alla presentazione degli archetipi sarà di tipo comportamentale e sempre nell’ottica dello sviluppo, personale ed organizzativo e, sempre, con il massimo rispetto per le discipline che hanno parlato degli archetipi con maggiore approfondimento (psicologia, filosofia, mitologia, narratologia, ecc.).

Infine, dedicherò delle puntate ad alcuni libri significativi sugli archetipi e sui temi ad essi collegati. Il format della trasmissione resta lo stesso dello scorso anno, nel senso che per ogni puntata avremo un libro da suggerire ed un film (sull’argomento trattato per quello specifico archetipo). A fine anno poi faremo la bibliografia e la filmografia della trasmissione, che sicuramente metterò anche nel mio blog formamediazione.blogspot.it.

Vi aspetto, ogni lunedì sera, a partire dalle 21, su Radio Godot

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