Dal blog Mediation Hub segnalo la prima
parte di questa intervista alla mia amica e collega Alessandra Passerini. Belle e misurate parole, come è nel suo
stile, facilitativo per definizione.
Rispetto al "senso" dell'essere
mediatore,
parto dalla sua battuta finale "In sintesi, occorre davvero “saper navigare a vista”, per
usare un’espressione a me molto cara". La mia impressione è
che, in un contesto fortemente "proceduralizzato" come quello
italiano, fatichi ad emergere il significato della vera mediazione, che, come
operatori del settore, dovremmo invece recuperare e di cui dovremmo farci
portatori, ad iniziare dai corsi per diventare mediatore.
Iniziative come quella del suddetto blog autorizzano a sperare
che la "mediazione" abbia un futuro in Italia... e non parlo certo
della "famosa" pronuncia della Corte Costituzionale (fissata per il
prossimo 23 ottobre), quanto della difficoltà nel nostro paese di parlare un
linguaggio che integri quello prettamente "tecnico-giuridico".
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