Negli ultimi giorni Il Sole 24 ore (a firma Giovanni Parente) in
una serie di articoli ha parlato dello stato dell’arte della mediazione in
Italia, offrendo diversi spunti di riflessione sulle questioni emerse nel
biennio successivo alla pubblicazione del D. Lgs. 28.
In “Mediazione avanti piano”, si parla di crescita lenta dell’istituto, frenata soprattutto da alcuni
“ostacoli” (analizzati da Assomediazione in un apposito dossier – vd. “Un dossier sui freni dai giudici ai web” - e consegnati al Ministero Severino
qualche giorno fa), e di risultati che sono comunque incoraggianti (es. le
oltre 125.000 domande di mediazione presentate dal marzo 2011, un tasso di
conciliazione – quando le parti si presentano - pari al 50%, che aumenta al 65% per
controversie di modico valore, ecc.).
Parente parla di “limiti strutturali” del meccanismo, citando il
parere della Commissione europea inviato alla Corte di Giustizia (vedi post), e
parla anche di ostacoli di natura culturale, come la difficoltà a passare dalla
logica della contrapposizione a quella della composizione bonaria, la
“freddezza” con cui l’avvocatura nel suo complesso ha accolto l’obbligatorietà
del procedimento per alcune materie ed anche alcune pronunce di giudici di pace.
Il vero banco di prova, conclude il giornalista, ci sarà nei
prossimi mesi, anche perché grandi aspettative hanno accompagnato l’introduzione
dell’obbligatorietà nei settori dell’RC-auto e del condominio, come dimostrato
dai primi numeri (oltre il 20% delle domande di mediazione - circa 12.000 su
circa 65.000 dall’inizio dell’anno – riguardano infatti il settore RC-auto).
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