La rete regala spesso spunti interessanti... e così navigando navigando mi “imbatto” in questo vademecum che descrive le sfide che, all’alba del nuovo secolo, impegnano il formatore che miri alla piena efficacia in aula.
In generale, la mia impressione è che si possa applicare meno alla formazione per gli adulti; tuttavia ritengo che stimoli comunque interessanti (spero) riflessioni perché mette in evidenza il concetto di “collaborazione”, in un contesto in cui il formatore è sempre meno “docente” (inteso come esperto dei contenuti) che lavora “ad una via” e sempre più “facilitatore" dell’apprendimento (sempre più personalizzato) di ogni singolo partecipante.
Ossia, dell’esperto dei processi formativi che non fa cadere i contenuti dall’alto, ma lavorando con il gruppo e nel gruppo, offrendo diverse prospettive, responsabilizzando la singola persona nel suo stile e nelle sue dinamiche di apprendimento. Con questa chiave di lettura mi ritrovo molto nella “carta” e trovo che sia calzante anche al tipo di formazione che faccio.
Questa diventa, pertanto, una “mappa” che contiene 27 modi per diventare (o per acquisire consapevolezza?) il formatore che magari qualcuno di noi ha pensato di poter essere.
Come tutti gli schemi esemplificativi è ovviamente un qualcosa da utilizzare come riferimento, fermo restando che non rappresenta (a mio modo di vedere) la Bibbia. Ritengo inoltre che su di essa debba essere fatta una necessaria personalizzazione (e perché no, anche un miglioramento dello schema), secondo una riflessione sul nostro stile, il nostro modo di essere e i nostri punti di forza nella gestione dell’aula.
Avvertenza finale: non è un test e non vince chi fa più punti... infatti, a mio modo di vedere, la formazione non è una competizione ma, parafrasando la metafora di un mio amico fatta qualche anno fa a proposito della negoziazione, è una splendida “danza” che non sarebbe possibile fare senza il docente ed i partecipanti (tutti, nessuno escluso).
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