venerdì 6 luglio 2012

Invio delle parti dal mediatore, ma con una precisazione


Condivido nel mio blog una notizia che ritengo molto interessante, ripresa dal blog Lex Formazione, riguardo un’ordinanza del Tribunale di Vasto con la quale il giudice ha inviato le parti al tavolo della mediazione, così come previsto dall’art. 5, secondo comma, del D. L.gs. 4 marzo 2010, n. 28.

La particolarità dell’ordinanza è che il giudice ha precisato che le parti dovranno rivolgersi ad enti “il cui regolamento non contenga clausole limitative del potere, riconosciuto al mediatore dall’art. 11, secondo comma, del D. Lgs. n. 28/10, di formulare una proposta di conciliazione quando l’accordo amichevole tra le parti non è raggiunto, in particolare restringendo detta facoltà del mediatore al solo caso in cui tutte le parti gliene facciano concorde richiesta”.

L’ipotesi di cui parla il giudice di Vasto mi sembra una sorta di compromesso tra la proposta così come prospettata dalla precedente normativa (d.lgs. 5/2003 e successive modifiche – proposta del mediatore solo se richiesta dalle parti) e la formulazione della prima bozza di quello che sarebbe diventato il decreto 28 (la controversia si doveva concludere o con l’accordo tra le parti o con una proposta del mediatore).

Se penso all’impostazione data dal nostro Legislatore (mediazione facilitativa che può evolvere verso forme valutative, così come riportato anche nella relazione illustrativa del D. Lgs. 28/2010), credo abbia senso l'impostazione del giudice di Vasto (seppure ritengo la proposta fatta autonomamente dal mediatore una “forzatura” rispetto alla volontà ed all’autonomia negoziale delle parti).

Tuttavia, è curioso ed interessante che, a fronte di un numero ancora basso di mediazioni delegate (il 2% circa rispetto al numero totale), il giudice in questione non solo invita le parti ad andare in mediazione ma addirittura presso organismi che prevedono la proposta autonoma del mediatore. In pratica, è come se avesse detto alle parti: "Non vi fate più vedere!".

Seriamente, credo che sia una notizia destinata ad aprire un dibattito. E chissà che non serva finalmente a discutere di un argomento ancora poco trattato (anche nei testi di molti autori italiani), ossia l’attività di “valutazione” del mediatore... 

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